di Andrea Koveos
Da che punto guardi il mondo tutto dipende”. Se si osserva con gli occhi della Corte dei Conti, il bilancio dell’Anas (Azienda nazionale autonoma delle strade) gode di ottima salute. Ma lo scenario dal parabrezza di una macchina o di un camion non è così piacevole. La rete stradale di competenza dell’ente gestore esclusivo in Italia lascia a desiderare.Anche per il 2011, la gestione economico-patrimoniale del Gruppo si è chiusa con un risultato positivo di 25 milioni e 600 mila euro pur in una situazione di crisi. Eppure basta percorerre la Romea in Veneto, piuttosto che la Vesuviana in Campania per rendersi conto della necessità di manutenzioni urgenti. Su questo tema è sceso in campo perfino il direttore di Quattroruote si chiede perché un ente che dovrebbe fare manutenzione delle strade raggiuga utili milionari, quando fioccano le segnalazioni degli automobilisti sullo stato del manto stradale. Sulla E45 per lunghi tratti si procede a 50 l’ora perché le buche sono così profonde che non si può fare diversamente. Leggendo bene la relazione dei giudici contabili non è tutto oro quello che luccica. E, infatti, i senza di finanziamenti specifici ricevuti dal Ministero, Anas ha provveduto ad avviare alcuni dei lavori pianificati, utilizzando le risorse ricevute tramite Contratto di Programma; attraverso tali fondi l’Anas ha finanziato interventi di risanamento strutturale di ponti e viadotti per un totale di 53 milioni di euro. Di questi “32 tramite Contratto di Programma 2010 e 21 tramite Contratto di Programma 2011”. La replica Ma sulla manutenzione l’Anas rivendica per il 2012 cifre importanti: per quella straordinaria, sono attivi o in fase di attivazione 254 interventi per un importo di oltre 483 milioni di euro e, dal 2006 fino ad oggi sono stati ultimati oltre 1.600 interventi per quasi 1 miliardo e 700 milioni di euro. Del resto come dichiara il presidente Ciucci “oggi l’Anas gestisce direttamente una rete viaria di oltre 25 mila chilometri, dei quali 1.300 di autostrade e raccordi autostradali senza pedaggio”. La superstrada Per evitare il pedaggio sulla A1 è messa a dura prova la E45 e il manto stradale continuamente da rifare soldi destinati alla manutenzione non ci sono tanto che si devono andare a cercare nelle pieghe del bilancio se è vero, come scrive la Corte che “a fronte dell’assenza di finanziamenti specifici ricevuti dal Ministero, Anas ha provveduto ad avviare alcuni dei lavori pianificati, utilizzando le risorse ricevute tramite Contratto di Programma; attraverso tali fondi l’Anas ha finanziato interventi di risanamento strutturale di ponti e viadotti per un totale di 53 milioni di euro. Di questi “32 tramite Contratto di Programma 2010 e 21 tramite Contratto di Programma 2011”.
La replica
Ma sulla manutenzione l’Anas rivendica per il 2012 cifre importanti: per quella straordinaria, sono attivi o in fase di attivazione 254 interventi per un importo di oltre 483 milioni di euro e, dal 2006 fino ad oggi sono stati ultimati oltre 1.600 interventi per quasi 1 miliardo e 700 milioni di euro. Del resto come dichiara il presidente Ciucci “oggi l’Anas gestisce direttamente una rete viaria di oltre 25 mila chilometri, dei quali 1.300 di autostrade e raccordi autostradali senza pedaggio”.