Allerta massima per il corteo che – promettono gli organizzatori – riverserà sabato al cantiere in Val di Susa migliaia e migliaia di attivisti contrari all’opera dell’Alta Velocità. I segnali sono diversi: i proclami bellicosi sui siti ufficiali, l’annunciato arrivo di “rinforzi” da altre regioni e dall’estero, con gli anarchici segnalati da Francia, Spagna, Svizzera, lo scontro tutto interno al Movimento che non ha ancora un vincitore tra chi punta ad azioni sempre più dure e chi, invece, non intende superare quella linea.
Quel che è certo, come emerso ieri, è che saranno presenti anche i Gilet gialli dalla Francia. Non è un caso che Digos, antiterrorismo e 007 hanno già cerchiato in rosso il corteo previsto per il 27 luglio e stanno monitorando per l’occasione gli ambienti anarchici dove la battaglia dei No Tav è considerata da ormai un decennio come l’emblema di tutte le lotte ambientaliste. Una “convergenza di interessi”, dicono gli investigatori, che potrebbe produrre una serie di azioni, diverse tra loro ma orientate tutte nella stessa direzione.
Già da oggi la Valle comincerà a riempirsi di migliaia di persone per il “Festival dell’Alta felicità”, il campeggio No Tav che già prima dell’annuncio del premier era stato per la prima volta ufficialmente aperto “a tutti i movimenti che lottano per la salvaguardia del clima e contro le grandi opere inutili e dannose”. “Ho parlato ieri col prefetto. Speriamo – avverte il ministro dell’Interno, <strong>Matteo Salvini</strong> – che non ci siano episodi di violenze. Nel caso ci fossero verranno perseguiti come la legge prevede. Puoi essere d’accordo o meno. Ma se c’è qualche cretino che pesa di andare a lanciare pietre sappia che non tollereremo violenze contro le forze dell’ordine, non saranno impunite”.