“L’Unione europea dovrebbe rivedere gli accordi con la Tunisia”. Lo scrive in un comunicato Amnesty International partendo dai gravi episodi di repressione degli ultimi giorni: “Nelle ultime due settimane, – si legge – il governo tunisino ha lanciato un giro di vite repressivo senza precedenti contro migranti, rifugiati e difensori dei diritti umani che lavorano per proteggere i loro diritti, così come contro i giornalisti”.
Per Amnesty l’Ue deve rompere le relazioni con la Tunisia per non essere “complice delle violazioni dei diritti umani contro migranti e rifugiati, né della repressione nei confronti di media, avvocati, migranti e attivisti”
“Le autorità tunisine hanno intensificato la loro dannosa repressione contro le organizzazioni della società civile che lavorano sui diritti dei migranti e dei rifugiati, utilizzando affermazioni fuorvianti sul loro lavoro e molestando e perseguendo i lavoratori delle Ong, avvocati e giornalisti. Una campagna diffamatoria online e nei media, sostenuta dallo stesso presidente tunisino, ha messo a rischio i rifugiati e i migranti nel paese. Inoltre, mina il lavoro dei gruppi della società civile e invia un messaggio agghiacciante a tutte le voci critiche”, ha affermato Heba Morayef, direttrice regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International.
Per questo secondo l’organizzazione “l’Unione Europea dovrebbe rivedere urgentemente i suoi accordi di cooperazione con la Tunisia per garantire che non sia complice delle violazioni dei diritti umani contro migranti e rifugiati, né della repressione nei confronti di media, avvocati, migranti e attivisti”. Qualche giorno fa anche il tribunale di Lecce ha messo in dubbio il rispetto dei diritti in Tunisia.