Amministrative amare per la sinistra spagnola. Dopo la débâcle elettorale dei socialisti, il premier Pedro Sanchez ha annunciato le proprie dimissioni e ha sciolto il parlamento. Già indette le elezioni che si terranno il 23 luglio.
Quello che si è abbattuto sul Psoe, il Partito socialista del premier dimissionario, è stato un vero e proprio terremoto politico. Che per Sanchez le cose non stessero andando bene era nell’aria da tempo, tanto che qualche settimana fa era stato deciso il rinnovamento del partito. Ma nessuno si sarebbe mai immaginato una Caporetto come quella uscita dalle amministrative.
Già perché il Psoe ha perso pressoché ovunque, con territori chiave come la Comunità Valenciana, l’Extremadura e Siviglia che sono passate ai rivali, riuscendo a tenere la guida della sola Castilla-La Mancha.
Amministrative amare per la sinistra spagnola
Tanto per capire la portata della disfatta che davvero nessuno si immaginava, c’è il dato sul risultato finale con il partito di Sanchez che ha perso sei dei nove governi regionali che guidava e 15 dei 22 capoluoghi di provincia. La sconfitta più dolorosa è quella registrata all’Extremadura, tradizionale feudo del Centrosinistra. Qui, come nel resto delle amministrazioni in palio, a trionfare è stata la coalizione di Centrodestra, guidata dal Partito popolare (Pp), in cui è risultato determinante per la vittoria il partito di estrema destra Vox.
Il Pp è stato il partito più votato in sette delle dieci grandi città spagnole ovvero Madrid, Valencia, Siviglia, Saragozza, Malaga, Murcia e Palma, e complessivamente avrebbe ottenuto il 31,5% delle preferenze, superando il Psoe che si è fermato al 28.1%. Exploit di Vox che ha raggiunto il 7,2%.
“Il centrodestra a guida Partido popular stravince le elezioni amministrative in Spagna confermando l’inizio di una nuova fase politica. Successi come a Valencia e Siviglia sono un segnale importante in vista delle prossime elezioni politiche ed europee. Congratulazioni a Nunez Feijoo! (presidente del Pp, ndr)” è quanto scrive su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.