Una nottata di scontri dopo l’ennesimo uccisione di un afroamericano a Charlotte, in North Carolina. La violenza è scoppiata dopo che la polizia ha aperto il fuoco su Keith Scott Lamon, 43 anni, che era entrato in un condominio, probabilmente per commettere un furto. Ma la versione dei familiari della vittima è diversa: i proiettili sarebbero stati esplosi dopo che l’uomo era stato immobilizzato con il taser.
I gruppi di afroamericani più organizzati hanno deciso di assaltare alcune auto della polizia, provocando dodici feriti tra gli agenti. Il bilancio è destinato ad appesantirsi, perché sono state ricoverate anche alcune persone che hanno partecipato alle proteste. I manifestanti, inoltre, hanno bloccato una parte dell’autostrada ‘Intestate 85’. Per strada si sono sentite urla “Siamo come i talebani”. Il clima, insomma, è davvero pesante.
Il sindaco di Charlotte, Jennifer Roberts, ha lanciato un appello alla calma, garantendo sullo svolgimento di un’inchiesta sulla morte del 43enne. “La comunità merita delle risposte e sarà svolta un’inchiesta. Ache io voglio risposte”, ha detto.