Secondo il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo, il diplomatico nordcoreano, Jo Song-gil, in servizio alla missione diplomatica nordcoreana a Roma dal 2015, a inizio dicembre averebbe disertato e chiesto asilo in un “imprecisato Paese occidentale”. Jo, tuttavia, secondo alcune fonti citate dall’Ansa, si troverebbe protetto dalle autorità italiane “in un luogo sicuro”.
Il diplomatico di Pyongyang sarebbe “sparito” con la moglie da inizio novembre, a pochi giorni dalla scadenza del mandato in Italia. Jo Song-gil era ambasciatore facente funzioni in Italia dall’ottobre del 2017, quando aveva preso il posto dell’ambasciatore Mun Jong Nam, espulso da Roma in segno di protesta per i test nucleari condotti da Pyongyang. Secondo la stampa sudcoreana, è genero di “uno dei più elevati dirigenti del regime nordcoreano”. L’ultimo rappresentante nordcoreano di alto livello a disertare era stato, nel 2016, l’ambasciatore a Londra, Thae Yong Ho.
“Non risulta una richiesta d’asilo da parte di un funzionario nordcoreano”, hanno riferito, tuttavia, fonti della Farnesina. “Per via diplomatica – sottolineano le stesse fonti – è stato a suo tempo comunicato al ministero l’avvicendamento dell’incaricato d’affari nordcoreano a Roma. Tale avvicendamento ha poi avuto luogo”.