Dopo i medici e gli infermieri, dopo la Cgil e la Uil, è arrivato lo sciopero generale indetto dall’Usb. Un’altra mobilitazione che conferma il grave disagio economico e sociale che serpeggia nel Paese. E la protesta nei trasporti, che prima ha visto la precettazione da parte del ministro Matteo Salvini e poi la bocciatura dell’ordinanza da parte del Tar del Lazio, con il risultato che l’astensione è rimasta di 24 ore, ha visto adesioni che non hanno comunque bloccato il Paese.
L’attacco al diritto di sciopero di Salvini
Ma di fronte “all’ennesimo venerdì” di sciopero, che ha visto manifestazioni in diverse città, con incidenti al corteo degli studenti a Torino, il vicepremier ne approfitta: ancora un venerdì “caratterizzato, non solo da caos e disagi, ma soprattutto da violenze, scontri e danneggiamenti a beni pubblici e privati. È urgente – dice – rivedere la norma sull’astensione dal lavoro”. Subito arriva la risposta dell’Usb che rilancia l’accusa: “Salvini è inadeguato, i disagi per gli utenti sono quotidiani”.
Il ministro ritorna comunque sull’intenzione di mettere mano alla legge sullo sciopero, diventato – a suo dire – “un’arma di scontro politico e di aggressione alle Forze dell’ordine anziché di tutela dei lavoratori”. Lo sciopero del resto ha anche scatenato la reazione delle Comunità ebraiche perché “tra le motivazioni c’è il sostegno dell’Italia al genocida governo israeliano”. Uno sciopero “non è una piazza dalla quale si annunciano slogan di odio e distorsione” verso Israele, afferma la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Noemi Di Segni.
Uno sciopero contro una Manovra di bilancio sbagliata
Nel volantino dello sciopero Usb, che ha riguardato il settore pubblico e privato, la richiesta di “fermare” la manovra del governo e dire “no all’economia di guerra” e di aumentare invece salari e pensioni e sicurezza sul lavoro.
“In 5mila” sono scesi in piazza a Roma, stima la stessa Unione sindacale di base. Ad aprire il corteo che ha attraversato le vie della capitale tra bandiere, fumogeni e fischietti, lo striscione “Via il governo Meloni. Alzate i salari, abbassate le armi”.
Sfila anche una grande bandiera palestinese. “Il terrore che il governo aveva a farci sfilare è la nostra vittoria. Noi non ci arrendiamo. Questa è la nuova resistenza”, affermano gli attivisti di Usb: “C’è una resistenza fatta di migranti, lavoratori, operai, studenti, ricercatori”.
Scontri a Torino tra studenti e forze dell’Ordine
Una nuova giornata carica di tensione si è invece registrata a Torino per un corteo di giovani e giovanissimi studenti di licei e università che ha incrociato lo sciopero. Ci sono stati scontri fra dimostranti e forze dell’ordine con un bilancio che, per ora, parla di due agenti feriti e di due ragazzi identificati. Il corteo era stato convocato dai collettivi di alcuni licei, tra cui l’Einstein e il Gioberti, contro “il governo italiano che non pensa ai giovani” e a favore della Palestina.
Diversi gli obiettivi nel mirino: l’Unione Industriali, l’Ufficio scolastico regionale, il complesso delle Ogr che offre spazi alla società Leonardo e “alle startup dove si sviluppano tecnologie per la guerra”. La Rai, accusata di fare “disinformazione” sul Medio Oriente, è stata colpita vandalizzando la porta d’accesso al centro di produzione intitolato a Piero Angela.
Le maggiori tensioni davanti al Politecnico: i dimostranti hanno sospinto il cordone del reparto mobile verso il muro dell’edificio e la risposta degli agenti, mentre piovevano uova e sassi, è stata una manovra di alleggerimento con scudi e manganelli.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine e al personale Rai condannando “fermamente gli atti di violenza”. Il ministro Paolo Zangrillo parla di “soliti facinorosi” in azione e, in generale, dal centrodestra sono arrivate condanne verso centri sociali e la galassia antagonista.