Un buco enorme. E studenti disabili abbandonati al loro destino. La scuola italiana manca di insegnanti di sostegno, come riconosciuto dallo stesso ministero dell’Istruzione. Secondo gli ultimi dati, infatti, parliamo di un buco di 11.647 insegnanti su 13.329 unità necessarie tra scuole primarie e quelle di secondo grado. Un deficit che si fa sentire soprattutto al Nord. Anche in questo caso sono i dati a parlare su tutti: a fronte di 10.350 posti liberi, infatti, gli assunti sono stati appena 452, con una percentuale media pari al 4,4%. Al centro Italia, invece, la percentuale sale al 26,3% e al Sud si supera la metà del fabbisogno (59,6%). In definitiva, dunque, su 13.329 posti disponibili (di cui 10mila solo al Nord), i posti di sostegno coperti sono ad oggi solo 1.682. Il 12,6% del totale. Un ammanco che evidentemente impedisce a circa 240mila studenti disabili di godere del pieno diritto, riconosciuto peraltro dalla nostra Costituzione, allo studio.
Un disastro – Ma non è finita qui. Secondo quanto denunciato dalla Fish (Federazione italiana superamento handicap), anche la recente stabilizzazione dovuta alla Buona Scuola ha creato non pochi problemi: i 13mila insegnanti di sostegno assunti, infatti, nono sono sufficienti “a garantire la continuità didattica e a fare in modo che tutti gli alunni con disabilità possano, ogni giorno, seguire proficuamente le lezioni”. Secondo le stime della Fish, infatti, circa l’80% degli alunni ha cambiato due insegnanti di sostegno nel corso dell’ultimo anno scolastico, il 48% ne ha cambiati tre, il 15% ne ha cambiati quattro e il 6% addirittura cinque. “E per questo anno scolastico – fa sapere l’associazione – non sembra vi siano segnali in controtendenza“. Vedremo se il Governo riuscirà a porre rimedio. Intanto sul clamoroso buco di insegnanti è stata presentata un’interpellanza urgente dal Pd, a prima firma Ubaldo Pagano, affinché i ministri dell’Istruzione Marco Bussetti e della Famiglia Lorenzo Fontana impartiscano “istruzioni e indicazioni in materia di adeguamento delle consistenze degli organici di diritto”. Dopo il disastro della Buona scuola, frutto di quello stesso Pd che oggi chiede l’intervento del Governo, vedremo se l’Esecutivo riuscirà a risolvere anche quest’altra impellente grana.