Occorre altro tempo per chiudere il dossier Autostrade. A ritardare l’eventuale intesa tra Aspi e la Cassa depositi e prestiti questa volta sono state le osservazioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti sul Piano economico-finanziario della società dei Benetton. “Le osservazioni sono attualmente oggetto di specifici approfondimenti, che saranno resi noti non appena definiti”, ha specificato la ministra dei trasporti Paola De Micheli intervenendo al question time al Senato.
IL PUNTO. Il consiglio di amministrazione di Atlantia, la holding dei Benetton, ha deliberato di rinviare la discussione della scissione ad una nuova assemblea straordinaria che verrà convocata al più tardi entro il 15 gennaio. Decisione presa davanti alle incertezze relative appunto al Piano economico finanziario in discussione con il Mit e inviato ad Aspi lo scorso 14 settembre, che secondo la holding costituisce “presupposto fondamentale per la conclusione dell’accordo transattivo e quindi per l’eventuale definizione concordata della procedura di presunto grave inadempimento”.
Il recepimento delle osservazioni dell’Autorità da parte del Ministero dei traporti ha rimesso in discussione quelli che per Atlantia erano “elementi sostanziali che si aveva ragione di ritenere già definiti nel testo degli accordi negoziati da Aspi con i dicasteri competenti”. L’attenzione è concentrata soprattutto sul recepimento delle osservazioni riguardanti il sistema tariffario e l’incremento linearizzato annuo dell’1,75% a partire dal 2021, che andrebbe a cambiare la struttura del Piano economico-finanziario. Relativamente poi all’offerta avanzata da Cdp, in cordata con gli statunitensi di Blackstone e il fondo australiano Macquarie, per l’acquisizione dell’88,06% di Aspi, la holding dei Benetton “ha valutato i termini economici e le condizioni ancora non conformi e non idonei ad assicurare una adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione, pur apprezzando”, chiedendo entro il 30 novembre “una nuova offerta vincolante e satisfattiva”.
La ministra De Micheli ha specificato che “Cdp ha confermato al governo che tutte le interlocuzioni con Atlantia”si svolgono sulla base di criteri competitivi e di prassi correnti di mercato e non quindi riconducibili alla vicenda del Piano economico-finanziario”. L’ex ministro dei trasporti, il pentastellato Danilo Toninelli, sostiene intanto che si devono eliminare “i favori vari” ai Benetton. Per lui è sufficiente applicare il nuovo modello tariffario Art entrato in vigore grazie al decreto Genova: “Facciamo tornare a vincerel’interesse pubblico”.