“Tutto si può dire, fuorché abbiano vinto Angela Merkel ed Emmanuel Macron. Anzi: l’azione del nostro presidente del Consiglio è stata determinate: ha dimostrato il suo peso in Europa”. Si dice soddisfatto Dino Giarrusso, l’ex iena al suo primo giorno da eurodeputato del Movimento cinque stelle, dopo la lunga giornata di trattative tra i capi di Stato e di Governo che ha portato ai nomi di Ursula von der Leyen per la presidenza della Commissione e di Christine Lagarde per la Bce.
Una francese e una tedesca. Difficile dire che Merkel e Macron abbiano perso.
Io direi invece proprio di sì. Il blocco franco-tedesco aveva, come sappiamo, proposto altri nomi: i loro candidati di punta erano Weber e Timmermans. E invece la loro decisione, presa altrove e calata dall’alto, è stata sconfessata dall’ottima azione di Giuseppe Conte e di altri leader. D’altronde basta pensare al fatto che ieri la Merkel si è pure astenuta dal voto in Consiglio…
Il Pd non la vede allo stesso modo. Per dire: il Fondo Monetario Internazionale, di cui la Lagarde è attuale presidente, ha più volte attaccato le politiche economiche italiane.
Ricordo che lo stesso Fondo ha però ammesso ultimamente che l’austerità è stata un fallimento. E noi ci siamo sempre opposti alle politiche di austerity, quelle stesse politiche che invece il Pd ha sempre avallato, creando sacche intere di popolazione ridotte in povertà. Ora criticano? Ecco, diciamo che sarebbe comico se non fosse tragico.
Conte promosso, dunque?
Personalmente sono molto soddisfatto. Il presidente Conte ha dimostrato ancora una volta di essere uno statista: che abbia avuto un ruolo centrale nei nuovi accordi è sotto gli occhi di tutti.
Insomma, Movimento 5 stelle soddisfatto.
Guardi, per l’azione del premier sì. Per il resto, c’è da dire che è pur sempre vero che con queste regole le nomine saranno sempre fatte a tavolino. Se vogliamo evitare tutto questo, se vogliamo evitare che le nomine vengano decise dai potenti di turno, bisogna modificare i trattati e dare più peso ai parlamentari. Solo così si può tornare a un sistema che premia i cittadini e non le lobby.
E la Lega cosa farà una volta che questi nomi arriveranno all’Europarlamento? Sarebbe strano se in Europa i leghisti sconfessassero l’azione di Conte…
Credo che la domanda vada rivolta a loro. Con i colleghi della Lega non ne abbiamo parlato.
Intanto l’Italia avrà un commissario di peso e probabilmente una vicepresidenza. Anche per questo c’è soddisfazione?
Una soddisfazione più che giustificata. È un’ottima notizia per l’Italia. Mi auguro che si possa lavorare in sinergia con una persona di assoluta qualità, per il bene dell’Europa e dell’Italia.
A nominarlo sarà la Lega?
No, sarà il Governo, come lei sa. E poi vorrei ricordare che in Italia il Movimento cinque stelle ha il doppio di parlamentari rispetto alla Lega. E di questo, nonostante l’ottimo risultato del Carroccio alle europee, bisognerà tenere conto.
C’è il rischio di nuovi dissidi interni alla maggioranza a riguardo?
Assolutamente no. Credo che ci sia una buona unità di intenti, non ci sarà alcun tipo di scricchiolio tra Lega e Movimento. Per tutti l’importante è che la scelta ricada su una persone di alto spessore, visto che i precedenti italiani non sono stati rosei.
Ogni riferimento è puramente casuale…
Con tutto il rispetto: in Europa tutti oggi sanno chi sia Conte, pochi sanno chi sia la Mogherini. Che nel frattempo negli scorsi anni ha preso uno stipendio di oltre 20mila euro. Ecco: noi quegli stipendi vogliamo tagliarli. Anche perché prendere tutti quei soldi per non lasciare traccia ci sembra decisamente eccessivo.
A proposito delle battaglie del Movimento: sarà difficile portarle avanti considerando che siete “relegati” nel gruppo dei non iscritti?
Di questo, purtroppo, non siamo soddisfatti. Speravamo in qualcosa di più e speriamo ancora ci sia spazio per nuovi equilibri. Ma, in pieno stile pentastellato, non ci arrendiamo: le battaglie saranno più difficili? Vorrà dire che dovremo lavorare ancora di più.