Scordatevi la transizione ecologica. L’Italia continua a essere a trazione fossile e, anzi, il petrolio non solo si conferma come prima fonte di energia nel Paese ma il suo peso è addirittura in aumento. Come conferma l’Unem, l’associazione delle imprese dei carburanti, nel suo Preconsultivo petrolifero 2024, il petrolio è per il secondo anno consecutivo la prima fonte di energia in Italia, con un peso del 38,5%. In aumento dell’1,7% rispetto al 2023.
La crescita è legata soprattutto alla ripresa dei carburanti e dei prodotti per la mobilità, favoriti dalla tenuta del settore dei servizi e del turismo, che compensa il calo dei consumi industriali e della petrolchimica. A scendere, leggermente, è la quota del gas: -0,7% al 34,7%.
Aumentano le rinnovabili, ma la transizione resta indietro: petrolio prima fonte di energia in Italia
C’è però anche qualche buona notizia, che si contrappone all’aumento del ricorso al petrolio: a crescere infatti sono anche le rinnovabili (+12% in un anno e totale a quota 22,2%). Un dato che include anche i biocarburanti. L’aumento è dovuto soprattutto alla ripresa dell’idroelettrico (+35%) e del fotovoltaico (+31%). Ma le fonti rinnovabili restano comunque lontane da quelle fossili. L’altra buona notizia arriva dal calo (del 63%) del ricorso al carbone, oggi al suo minimo storico: è all’1,5% contro il 5% dello scorso anno.
Sul fronte energetico, le importazioni di elettricità sono cresciute del 3% al 3,1%. Nel 2024 la domanda di energia in Italia si sono mantenute sullo stesso livello dello scorso anno a 144,3 Mtep. Inferiore di 8,7 Mtep rispetto al 2019. Nel periodo dal 2019 al 2024 le emissioni di Co2 da energia sono diminuite del 15% a fronte di una riduzione della domanda energetica più contenuta, dell’8,7%. L’ultimo dato riguarda i prezzi dei carburanti alla pompa: a ottobre hanno toccato i minimi degli ultimi 24 mesi, consentendo quest’anno un risparmio per gli automobilisti di circa 2,7 miliardi rispetto all’anno scorso, ovvero 103 euro in meno a famiglia.