Altro che sconfitta. “Siamo la prima forza politica in Basilicata e non ci saranno ripercussioni per il Governo”. La deputata M5S, Mirella Liuzzi, non ha dubbi.
I 5 Stelle primo partito in Basilicata. Di Maio parla di successo, ma rispetto alle politiche il Movimento dimezza i voti. è davvero una vittoria?
“Siamo la prima forza politica in Basilicata e questa è indubbiamente una vittoria. Nonostante la narrazione sui media continui a dipingerci in crisi nera non possiamo considerare questa tornata elettorale un risultato negativo, non va dimenticato che noi, come sempre, ci presentavamo con una sola lista contro coalizioni da 5 e da 7 liste. Il dato di domenica, peraltro, non dovrebbe essere paragonato a quello ottenuto alle ultime consultazioni politiche: se torniamo indietro al 2013, alle politiche prendemmo il 24,3%, mentre alle regionali pochi mesi dopo l’8,97%, stesso discorso nel 2018 col grande exploit del 44% a cui segue questo 20,3%, ciò che emerge è che i risultati vanno sempre contestualizzati”.
Intanto la Lega triplica i voti e supera il 19%. Ci saranno ripercussioni sul Governo o sugli equilibri interni alla maggioranza che lo sostiene?
“Non ci saranno ripercussioni. Il Governo va avanti perché abbiamo intenzione di attuare tutto ciò che è presente nel Contratto di Governo, nessuno scossone in vista nella maggioranza. Porteremo a termine i nostri impegni”.
Dopo vent’anni, il Centrosinistra perde la guida della Basilicata. Da lucana che lettura dà del risultato, non c’è stato l’effetto Zingaretti per il Pd?
“Abbiamo assistito a un cambio di sponda politica da manuale: nelle file del Centrodestra si sono candidati dei politici che sono stati per tanti anni sodali di Pittella, come un ex assessore del Pd del comune di Matera, Giovanni Scarola, o come Carmine Cicala, fratello del sindaco di Viggiano che si è candidato con la Lega e che è risultato per giunta eletto. Poi c’è Pier Giorgio Quarto, ex presidente Coldiretti, anche lui ha cambiato casacca. Il Pd è riuscito a perdere con 7 liste a supporto, un dato importante considerando che nel 2013 aveva ottenuto il 59,60%, un plebiscito. Altro che effetto Zingaretti, si è trattata di una pesante bocciatura senza alcun elemento di novità, basti pensare che il più votato in assoluto è stato Marcello Pittella con 8.800 voti, fino a qualche mese fa agli arresti domiciliari”.
Intanto il Centrodestra sfonda, ancora una volta, il muro del 40%. Sono le prove generali di un prossimo Governo nazionale Lega-FI-FdI?
“Guardi a noi non interessa la fantapolitica. Pensiamo a fare il bene dei cittadini ogni santo giorno. Lo facciamo noi del MoVimento 5 Stelle e allo stesso modo credo che Salvini saprà rispettare gli impegni presi. In ogni caso, per rispondere alla sua domanda, le dico che non ci sarebbero comunque i numeri per un governo di centro-destra. Questo è un dato ormai assodato”.
Se alle amministrative i Cinque Stelle non hanno mai brillato, le prossime Europee saranno certamente un test di valenza nazionale. Potrebbero segnare lo spartiacque per la prosecuzione o la fine dell’esperienza del Governo Conte?
“Alle Europee il M5S presenterà una lista a cui il capo politico e i parlamentari europei stanno lavorando. Siamo dell’idea di portare a termine tutto ciò che è previsto nel Contratto di Governo, se a qualcuno non va bene può dirlo tranquillamente ma non mi sembra che sia questo l’orizzonte, anzi credo sia più una preoccupazione dei media che non delle rispettive forze politiche”.
Intanto Di Maio accelera per la riforma delle regole interne. Che Movimento sarà quello che correrà alle Europee?
“Per le europee non credo che ci saranno cambiamenti, invece le novità arriveranno con le amministrative dove il M5S cambierà alcuni assetti, ma è una discussione ancora in fase inziale, il percorso di partecipazione con gli iscritti è ancora in fase di costruzione. Vedremo a cosa porterà il dialogo interno”.