Un “accordo storico” e “in tempi record”. Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, non ha dubbi. “Lo stabilimento di Novi Ligure resterà aperto e non ci saranno esuberi”, annuncia al termine del tavolo con le parti sociali per scongiurare la crisi della Pernigotti. “Chi lavora per un marchio e lo rende grande nel mondo non può essere licenziato”, assicura il vicepremier.
PIANO INDUSTRIALE. Un’intesa che prevede “un nuovo piano industriale con l’ingresso di due nuovi investitori”, spiega su Facebook il Movimento Cinque Stelle. La cooperativa torinese Spes “che rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone”, e l’imprenditore Giordano Emendatori cui andrà, invece, “il ramo relativo ai preparati per i gelati”. Insomma, un traguardo che è pure l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Quante ce ne hanno dette? Ma con il lavoro, l’umiltà, l’impegno costante di tanti portavoce nazionali, regionali e comunali abbiamo raggiunto l’obiettivo – rivendica il M5s -. Opposizioni, giornali, sindacati continuano ad attaccarci per ogni tavolo di crisi e per interventi rivoluzionari come il decreto Dignità che stanno portando risultati. Ma noi non molliamo ed andiamo avanti”.
Anche perché, l’accordo sulla Pernigotti è la prova che la strada è quella giusta. “Non chiederanno scusa agli italiani come non lo hanno fatto per il decreto Dignità e per tutte le altre volte in cui sono stati smentiti dai risultati che abbiamo portato – rincarano la dose i pentastellatri -. Siamo felici per i lavoratori Pernigotti e per le loro famiglie. Loro sanno che occorre lavorare duro, non con gli slogan o i titoli di giornale, ed è quello che come Movimento Cinque Stelle continueremo a fare”.
FELICI E CONTENTI. Un risultato che, una volta tanto, mette tutti d’accordo nella maggioranza gialloverde. “Una grande soddisfazione per la ripartenza della produzione di un’azienda storica come Pernigotti, che fa parte della storia imprenditoriale di Novi Ligure. E anche la dimostrazione che questo Governo pone la tutela delle imprese in cima alle sue priorità”, affermano il capogruppo alla Camera del Carroccio, Riccardo Molinari. capogruppo della Lega alla Camera, e il sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella. Plaude persino un pezzo dell’opposizione. “Gli accordi preliminari consentono la salvaguardia dei livelli occupazionali, anche se entro il 30 settembre dovranno essere meglio definiti i piani industriali”, afferma il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro. Che aggiunge: “Un risultato importante”.