Il Movimento 5 Stelle attacca il neo segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, per un presunto buco da un miliardo di euro nella sanità della Regione Lazio e chiede l’intervento del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e del Ragioniere Generale dello Stato, Daniele Franco. Due giorni fa, è partita una lettera con la quale, Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio del Movimento 5 Stelle, e membro della commissione Sanità delle regione guidata da Zingaretti fa presente a Tria che: “A quanto risulta dal verbale della riunione congiunta del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza del 26 luglio 2018, persiste una grave criticità relativa al fondo di dotazione negativo per -994,247 mln euro, la cui risoluzione è stata richiesta fin dal 2011”.
Poi la lettera prosegue spiegando come lo stesso tavolo tecnico abbia affermato che “il conto consolidato della Regione Lazio è l’unico in Italia a presentare un fondo di dotazione negativo per il quale non sono note le motivazioni (..) e continua a rappresentare una rilevante criticità con riferimento all’effettiva chiusura di ogni partita di debito pregressa”. Una questione cruciale per decidere se il Lazio uscirà realmente dal commissariamento. Un punto, quest’ultimo, evidenziato dallo stesso ministro della Sanità, Giulia Grillo, in un’intervista al Messaggero lo scorso 23 febbraio in cui diceva: “Lasciamo fare ai responsabili dei tavoli di monitoraggio il loro lavoro. Certo, quando leggo nei verbali che il Lazio è l’unica regione che da anni ha un fondo di dotazione negativo per circa 1 miliardo qualche domanda me la pongo. Le liste sono chiaramente un indicatore importante dello stato di salute in una regione, ma non sono un fattore dirimente nel commissariamento”.
Torniamo alla lettera di Barillari, con cui richiama l’attenzione del Ministro dell’Economia anche su un altro problema fondamentale. Infatti sottolinea come l’ultima riunione del tavolo (di cui fanno la società Kpmg in qualità di advisor della Regione insieme agli uomini dei ministeri dell’Economia e della Salute) che deve valutare la fine del commissariamento sanitario nel Lazio è previsto per marzo del 2019, mentre i dati definitivi saranno disponibili solo a giugno.
C’è un ultimo punto nella lettera del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, su cui viene richiamata l’attenzione del Ministro Tria: “è responsabilità del Governo monitorare riguardo la reale efficacia di tutti gli interventi che sta effettuando la Regione Lazio tramite il DCA U00521/2018 che anticipa al consolidato 2018 (e non a fine 2019- giugno 2020) gli interventi previsti con la rimodulazione su altri fondi, che peseranno sul conto economico”. Parole incomprensibili, queste ultime, per chi non è un tecnico, che però Barillari spiega così: “Siamo sicuri che non sia prevista la creazione di un fondo nel quale defluiranno i debiti inesigibili? Potrebbe essere un giochino contabile per tenerli fuori bilancio?”.
La Notizia ha provato a chiedere spiegazioni sia al portavoce di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, sia al suo ufficio stampa, ma senza riuscire ad avere risposte.
La precisazione dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio
“Se dopo dodici anni di commissariamento e oltre circa 50 tavoli di verifica ci fossero ancora misteri sui conti della sanità regionale dovremmo richiedere di commissariare il Ministero dell’Economia, quello della Salute e la Corte dei Conti che parifica i bilanci. La verità è che il consigliere Barillari fa molta confusione, non sappiamo se per ignoranza o per mistificazione. Il disavanzo del servizio sanitario regionale ossia la differenza annuale tra ricavi e costi è stato ridotto di oltre 40 volte. Partiva da circa 2 miliardi nel 2006 ed è stato ridotto a 45 milioni ultimo consuntivo certificato. Il dato finale 2018 sarà ancora migliore, ma attendiamo i tavoli di verifica. È evidente che il Cons. Barillari non conosce la contabilità pubblica, tantomeno i bilanci del sistema sanitario. Il fondo di dotazione – benché negativo – è infatti una delle tante voci che compongono il patrimonio netto della sanità laziale; voce quest’ultima positiva per oltre 1 miliardo e mezzo di euro a garanzia della solidità finanziaria del sistema. Gli interventi previsti dal decreto del Commissario ad acta 521/2018, che rappresenta un efficace strumento a disposizione delle aziende sanitarie ed è stato sottoposto ai Ministeri affiancanti, non hanno alcuna correlazione con il conto economico del 2018 il cui risultato conferma il trend di miglioramento già registrato negli anni precedenti e certificato dallo stesso Ministero a cui il Cons. Barillari si rivolge. Pertanto non vi è alcun ‘buco’ in bilancio come asserito dal vostro Giornale. Il tema del fondo di dotazione negativo risale tra l’altro alla riforma contabile del sistema sanitario nazionale del 1992. Attribuire quindi la responsabilità di tale posta contabile all’attuale amministrazione è clamorosamente strumentale. A tale riguardo la Regione Lazio ha adottato una metodologia ed un piano di lavoro che porterà a ricostituire la positività del Fondo di dotazione”.