Dopo aver lottato a denti stretti sempre più donne sono riuscite a entrare nelle stanze dei bottoni. La percentuale del gentil sesso presente all’interno dei Palazzi della politica è salita vertiginosamente negli ultimi anni toccando quota record nell’ultima legislatura, circa il 30% nel nostro Parlamento. E anche in quello europeo. Eppure sembra proprio che molte di queste donne non siano ritenute interlocutrici di livello per la televisione italiana. Il quadro che emerge dal monitoraggio realizzato dall’Agcom relativo al mese di ottobre, evidenzia una presenza davvero minima del gentil sesso tra i soggetti politici e istituzionali ascoltati nel corso dei telegiornali. Non c’è rete che tenga: le donne di potere sono sistematicamente ignorate dai media.
Fuoricampo – Sono 195 le deputate presenti alla Camera e 95 le senatrici a Palazzo Madama. La maggior parte avvolte nell’ombra ed escluse dal “circo mediatico”. Basti pensare che le percentuali del tempo di parola concesso ai soggetti politici e istituzionali nei telegiornali, Governo escluso, superano rarissimamente il 10%. Nei tiggì della tv di Stato alle donne è stato attribuito uno spazio di parola per solo il 13,2%, rispetto all’86,8% degli uomini. Nulla, insomma. Ma questa è anche un’eccezione fra le meno negative. Perché nei telegiornali di Mediaset e La7 il tempo di parola per le donne delle istituzioni è stato ancora più basso attestandosi, su entrambe le reti, a una percentuale che supera di pochissimo il 5,5%. Media: 7%. Leggermente meglio va su Sky TG24. Discorso analogo vale se si sposta l’attenzione sul Governo. Un dato preoccupante visto che siamo nella legislatura che prima ha celebrato la parità di genere con Matteo Renzi, 8 ministre su 16, venuta meno con Paolo Gentiloni in cui le ministre sono rimaste 5 su 18 (27,78%). In ogni caso a loro viene concesso poco spazio davanti alle telecamere. Solo il 9% nei tiggì di Rai e Mediaset, ancora meno nel telegiornale diretto da Enrico Mentana dove le esponenti dell’esecutivo non sono andate oltre una presenza del 3,9%. Poco spazio anche nel tg di Sky diretto da Sarah Varetto (5,8%). Ampiamente al di sotto della percentuale relativa alla componente femminile nel Governo.
Timidi segnali – Qualcosa cambia se ci spostiamo dai telegiornali ai programmi d’informazione. Dove trovano terreno più fertile tanto i soggetti istituzionali quanto i rappresentanti del Governo. È il Biscione a dare maggior spazio alle donne (36,3%), seguito da La7 (23,1%). La Rai si ferma, invece, solo al 17%. Ancora più spazio hanno ottenuto “le donne di governo” nei programmi extra tiggì. L’unico vero dato in controtendenza che consegna la supremazia di parola delle donne. Sia su Mediaset che nei programmi della Cairo Communication. Quasi il 60% sui canali del Biscione, anche se qui il monitoraggio Agcom riguarda soltanto 17 minuti e 30 secondi di trasmissione, e un ottimo 52% su La7, dove il dato viene fuori da un’ora e 24 minuti di girato. Piccolissimi segnali, questi ultimi, in un Paese che, nonostante roboanti annunci sulla parità di genere, continua a relegare le donne in secondo piano.