Di Dagoreport per Dagospia
Le larghe intese sulle riforme, i grossi affari sulla pubblicità insieme. Anche se quella sul web è ancora (ingiustamente) poca cosa. Come nell’estate del 2005, Berlusconi e De Benedetti ci riprovano. Secondo il Messaggero di oggi, che cita fonti bancarie, Mondadori-Publitalia, la Manzoni (gruppo Espresso), Rcs e Banzai (Paolo Ainio e Sator di Matteo Arpe) starebbero per costituire insieme una concessionaria per raccogliere la pubblicità su internet. La notizia, confermata a Dagospia da ambienti finanziari, c’è tutta.
Al di là degli evidenti problemi di Antitrust, dal punto di vista politico, e degli equilibri di potere, un’alleanza tra Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi sarebbe una svolta epocale. Dopo essersi scannati per anni in tribunale, con Cir che alla fine ha levato quasi mezzo miliardo di euro a Mondadori, e dopo essersi scambiati accuse di ogni tipo, dal conflitto d’interessi a Sorgenia, passando per Ruby e le toghe rosse, l’Ingegnere e il Dottore sarebbero pronti ad andare a braccetto per un pugno di milioni.
Ci provarono senza successo nell’estate del 2005, mentre Berlusconi era a Palazzo Chigi, con la Management & Capitali (fondo salva-imprese dei De Benedetti…) pronta ad aprire ai figli del Cavaliere, ma l’abbraccio fu stoppato dalla rivolta delle grandi firme di Repubblica. Ora, sempre d’estate, e con Renzi a Palazzo Chigi che non potrebbe che gioirne, ecco le prove di un vero business in comune. Un business editoriale, non parallelo.
Ma che cosa spingerebbe i due Grandi Nemici ad allearsi? La lotta comune contro i giganti del web, come Google e Yahoo, e la rabbia per come la Rai avrebbe svenduto la pubblicità dei Mondiali di calcio. L’operazione “concessionaria di resistenza” sarebbe nata in zona banche d’affari ed è subito piaciuta a Monica Mondardini, ad del gruppo Espresso che gode di ampia stima anche sul fronte “nemico”.
La scorsa settimana, non è un caso, Fedele Confalonieri e l’Ingegnere si sono presentati quasi a braccetto a un convegno sull’economia digitale organizzato da Francesco Boccia, nel corso del quale hanno accusato i maxi-concorrenti Usa di elusione fiscale e hanno chiesto a Renzie di dare un senso al semestre italiano di guida dell’Ue introducendo una severa web tax sui contenuti. Nemici comuni, affari comuni, verrebbe oggi da dire.
Quanto al fronte Rai, non è un segreto che Biscione, Rcs e Manzoni siano allibite per come Luigino Gubitosi ha gestito la vendita degli spazi pubblicitari dei Mondiali brasiliani. Mettendosi insieme sul web, i nuovi amici contano che certi sconti non si ripetano. La parola passa all’Antitrust, con il calcolo delle famose quote di mercato.