Davanti a un’opposizione confusa, il Governo è andato dritto sulla propria strada, iniettando subito il denaro indispensabile alle imprese per evitare che venissero atterrate dal virus. E i risultati ora iniziano a vedersi. Le richieste al Fondo di garanzia sono infatti state oltre un milione, per 71 miliardi di liquidità. Un vero e proprio shock economico. Varato subito il Decreto liquidità dedicato alle piccole e medie imprese, dal 17 marzo fino a ieri sono arrivate dagli imprenditori ben 1.000.052 richieste per un importo di oltre 71 miliardi di euro.
Cifre snocciolate dal Mise e da Mediocredito Centrale, precisando che in poco più di cinque mesi 994.961 domande sono pervenute per il decreto Cura Italia e Liquidità, di cui 839.711 riferite a finanziamenti fino a trentamila euro, con copertura al 100% da parte dello Stato, e per le quali l’intervento del Fondo è concesso automaticamente e le somme possono essere erogate senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del gestore.”Il Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi, potenziato dal Decreto Liquidità, continua a registrare numeri impressionanti”, ha affermato orgoglioso il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Il titolare del Mise ha quindi sottolineato che il Mediocredito Centrale ha realizzato in pochi mesi “le stesse operazioni effettuate in circa vent’anni”. “Sono numeri – ha detto Patuanelli – che danno la cifra dell’emergenza che abbiamo e stiamo ancora attraversando”. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, so è a sua volta detto soddisfatto a nome del mondo bancario italiano per il superamento di un milione di domande pervenute in pochi difficili mesi dalle banche al Fondo di Garanzia, “frutto del continuo impegno, anche in giorni festivi, di tutti coloro che lavorano nelle banche, che ringraziamo vivamente, e della collaborazione col Fondo”.
E una volta tanto non arrivano critiche neppure da Confindustria visto che il vicepresidente Emanuele Orsini ha affermato che il milione di domande al Fondo sono la conferma “dell’utilità dello strumento”. Infine il viceministro all’economia Antonio Misiani, che ha definito il risultato raggiunto un risultato straordinario, battendo anche sulla moratoria dei mutui e prestiti che ha registrato risultati “molto superiori alle previsioni iniziali”, totalizzando al 7 agosto oltre 2,7 milioni di domande, per un totale di 299 miliardi di prestiti.
Il Governo punta ora a raggiungere i 100 miliardi di liquidità generata a fine 2020, con 300 miliardi per le moratorie sui prestiti e ai 12,6 miliardi di garanzie concesse da Sace. Secondo un approfondimento del Sistema informativo Excelsior, del resto guardando a un milione e 380mila imprese con almeno un dipendente sono quasi 780mila, dunque il 58,4% del totale, quelle che prevedono di avere problemi di liquidità nei prossimi sei mesi e poco meno di 565mila, il restante 41,6%), quelle per le quali sembra invece prospettarsi un futuro meno difficoltoso. Gli imprenditori hanno bisogno di liquidità. Il Governo Conte ha fornito in fretta risposte e continuerà a fornirle affinché il Paese possa risollevarsi e alla fine ritrovarsi anche più solido e moderno, evitando che l’economia sana finisca in mani sbagliate.