Alla faccia di quanto la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, vanno predicando, ovvero una Manovra blindata, a zero emendamenti, i partiti di governo hanno pensato bene di spostare la battaglia sul decreto anticipi collegato. Un gioco delle tre carte, insomma. Tanto che induce a una certa ilarità l’affermazione del senatore azzurro e viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. “Allo stato non ci sono emendamenti alla Manovra, quella va liscia. Quelli al decreto Fisco? C’è un collegato su cui è lecito fare degli emendamenti, diciamo che ci sono solo su un pezzettino della Manovra”, ha detto. Ad ogni modo circa 300 sono le proposte di modifica presentate al decreto fiscale dalla maggioranza: oltre 120 della Lega, oltre 60 di Forza Italia e circa 90 di Fratelli d’Italia.
Alla faccia di quanto Meloni e Giorgetti vanno predicando, ovvero una Manovra blindata, a zero emendamenti
La capogruppo Licia Ronzulli e Claudio Lotito di Forza Italia rilanciano, innanzitutto, sul Superbonus con una proposta di modifica – identica a una a firma M5s – che chiede di mantenere il 110% per chi abbia completato almeno il 60% dei lavori entro la fine di quest’anno con una copertura che arriva dalla web tax. Ma sono tanti i temi sui quali gli azzurri vanno in pressing come quello del bonus psicologo per il quale propongono di triplicare i fondi per il 2023, arrivando a 15 milioni e di stanziarne 40 a partire dal 2024. Una proposta che, tra l’altro, ha sulla carta l’appoggio di tutta l’opposizione che ha posto il tema e messo a punto proposte sulla stessa linea.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, fa sapere che almeno per renderlo operativo nel 2023 si starebbe individuando una soluzione. Altro fronte aperto è poi quello degli affitti brevi. Tra le proposte di modifica a firma Ronzulli-Lotito spunta quella per l’introduzione del Cin, il codice identificativo antievasione per gli affitti brevi. È invece di Fratelli d’Italia la proposta del relatore del provvedimento, Guido Quintino Liris, che punta a risolvere la questione dei mutui a tasso agevolato concessi ai dipendenti bancari dagli istituti di credito, penalizzati dalle norme sui fringe benefit. La Lega, insieme a Forza Italia, prevede invece una stretta sulla commercializzazione di aromatizzanti per le e-cig o ancora più fondi per le forze di polizia locali. Ma il fronte casa resta sempre quello più caldo.
Assieme a quello delle pensioni. Saranno oltre 700mila i dipendenti pubblici che nei prossimi 20 anni si vedranno decurtata la pensione con la norma inserita in legge di Bilancio che rivede le aliquote di rendimento della quota retributiva per i dipendenti degli enti locali, i sanitari, gli insegnanti delle primarie e degli asili e gli ufficiali giudiziari. I medici hanno già proclamato un giorno di sciopero e fanno sapere che entro quest’anno circa 10 mila tra loro abbandoneranno il servizio sanitario nazionale. Ma non c’è solo da arginare la rabbia dei medici, che non arretrano sullo sciopero. Ma c’è anche da valutare se sussista un profilo di incostituzionalità.
Oltre al timore che la misura possa scatenare una fuga dei dipendenti pubblici, con possibili contraccolpi non solo negli ospedali, ma anche per le pratiche del Pnrr aperte negli enti locali. Sul dossier è stato deciso un supplemento di indagine. “Si sta lavorando e sono in corso verifiche ulteriori, per trovare possibili soluzioni nell’ottica di un intervento complessivo”, fa sapere il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “C’è tutta l’intenzione e l’interesse a cercare di rivedere la norma”, rassicura anche Schillaci. Il sottosegretario Claudio Durigon, evidenziando come dietro tutto ci sia “un’incongruità che rischia di essere incostituzionale”, si spinge oltre: il governo, dice, sta lavorando perché la norma venga “espunta dalla manovra”. Forse più un desiderio che una certezza. Ma è quasi certo che qualcosa si farà e una delle ipotesi allo studio potrebbe essere quella di circoscrivere l’intervento a chi va in pensione anticipatamente, tutelando invece le pensioni di vecchiaia, quindi chi ha raggiunto l’età pensionabile.
Conte avvia le contro-audizioni partendo dalla Uil: “Ascolteremo il Paese al posto di Lady Tax”
Intanto i sindacati scendono in piazza ma divisi. Cgil e Uil scioperano, la Cisl manifesta di sabato. Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri chiedono di cambiare la Manovra, Luigi Sbarra di migliorarla. Ieri la Uil ha incontrato il M5S nel giro delle controaudizioni sulla Manovra che si terranno nella sede del Movimento. “Visto che il governo ha confezionato una Manovra misera che nasce dalla determinazione di lady tax di chiudersi a Palazzo Chigi e non ascoltare i reali bisogni del Paese, lo stiamo facendo noi, ascoltando i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese di tutte le associazioni e categorie”, ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte. Bombardieri ha confermato che col M5S ci sono assonanze soprattutto sul lavoro precario, sugli extraprofitti, e tutto il tema che riguarda le pensioni.