Altro che investimenti record: Meloni sulla Sanità dà i numeri

Siamo al minimo storico dagli ultimi 15 anni. Misiani (Pd): abbiamo perso mezzo punto in rapporto al Pil dal 2010

Altro che investimenti record: Meloni sulla Sanità dà i numeri

Giorgia Meloni annuncia trionfante “investimenti record” per la sanità nella Manovra ma la verità è un’altra come conferma Pagella Politica e come rilevano Gimbe e i partiti di opposizione. Significativi, in questo senso, i dati pubblicati dal senatore del Pd Antonio Misiani. E i numeri che emergono dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio dello stesso governo.

Ma andiamo con ordine. “Sento molte falsità in queste ore su Sanità e legge di Bilancio. E allora facciamo ancora più chiarezza: +6,4 miliardi per la Sanità in due anni (+2,37 miliardi nel 2025 e +4,12 miliardi nel 2026). Record della storia d’Italia per il fondo sanitario nazionale: 136,48 miliardi nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026. Questi i numeri. Il resto sono mistificazioni”, scrive sui social la premier.

A mistificare i dati sulla Sanità è il governo

Altro che mistificazioni. Nel Documento programmatico di Bilancio è contenuta una tabella con l’impatto finanziario delle misure più importanti della legge di Bilancio per il 2025. Qui il valore dell’impatto delle singole misure è espresso in rapporto al valore del Pil, e non in valori assoluti.

Secondo il Dpb, le misure messe in campo dal governo per la sanità valgono lo 0,04 per cento del Pil nel 2025 e lo 0,148 per cento nel 2026. In valori assoluti, stiamo parlando di meno di 900 milioni di euro messi in più per il 2025 e oltre 3,2 miliardi di euro in più per il 2026.

Meloni invece parla di stanziamenti aggiuntivi pari a quasi 2,4 miliardi nel 2025 e a oltre 4,1 miliardi nel 2026. Vediamo perché. Mercoledì il Mef ha smentito in una nota che nel 2025 le nuove risorse per la sanità ammontano solo a quasi 900 milioni di euro.

“Alla sanità – ha precisato la nota – il prossimo anno andranno, rispetto al 2024, 2.366 milioni di euro in più”, ossia i “+2,37 miliardi” di cui ha parlato Meloni. I quasi 900 milioni di euro sarebbero infatti “un valore netto aggiuntivo per le spese del personale e per le nuove assunzioni che varrebbe, in valori effettivi di spesa circa 1.245 milioni di euro”.

A questo si aggiungerebbero le risorse già previste “a legislazione vigente sul fronte sanitario”, ossia quelle già previste senza considerare la nuova legge di Bilancio.

Il valore di queste risorse si aggira intorno al miliardo di euro: se a queste si aggiungono gli oltre 1,2 miliardi citati dal Mef nella nota, si arriva ai quasi 2,4 miliardi di cui parlano Meloni e via XX Settembre.

Discorso simile vale per il 2026, dove i 3,2 miliardi di euro aggiuntivi contenuti nel Dpb in realtà non corrisponderebbero, secondo il Mef, a tutte le risorse in più per la sanità. La cifra complessiva ammonterebbe a 4,1 miliardi.

Meloni smascherata da Pagella Politica e Gimbe

“Gentile presidente Giorgia Meloni, il suo tentativo di fare più chiarezza confonde ulteriormente. Perché Lei somma le risorse assegnate alla sanità in due Leggi di Bilancio: 2024 e 2025. In attesa del testo della manovra, stando al Dpb i numeri sono: + 0,86 miliardi di euro nel 2025 ; + 3,1 miliardi nel 2026; + 0,17 miliardi nel 2027”, afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.

“Lasci stare i record, quelli appartengono allo sport. Altrimenti citiamo come triste primato i 4,5 milioni di persone che non si curano più, di cui 2,5 milioni per ragioni economiche”, conclude.

Per quanto riguarda il finanziamento del Fondo sanitario nazionale secondo Meloni, con 136,5 miliardi di euro nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026 si raggiungerà uno stanziamento record per la storia d’Italia.

Ma, spiega sempre Pagella Politica, è fuorviante usare le cifre in valore assoluto del finanziamento al Fsn per cercare di dimostrare – come fa Meloni – che l’attuale governo ha messo più risorse dei suoi predecessori.

In rapporto al Pil la spesa sanitaria è con Meloni al minimo storico

Quando parla di finanziamento al Fondo sanitario nazionale, Meloni fa riferimento a risorse espresse in termini nominali. Senza tenere conto dell’inflazione o del potere d’acquisto nel tempo.

Non è finita qui. Un altro modo per quantificare quante risorse mette uno Stato sulla sanità è rapportare il valore di queste risorse al Pil. E qui ci viene in soccorso Misiani.

“In rapporto al Pil, tra il 2010 e il 2022 il Fondo sanitario nazionale ha oscillato tra un minimo del 6,31% (2022 – governo Draghi) e un massimo del 7,18% (2020 – governo Conte 2). Con il ‘record della storia d’Italia’ di cui parla la presidente Meloni, nel 2025-2026 si scenderà al 6,05%. Il minimo storico degli ultimi 15 anni. Questi sono i numeri. Il resto è propaganda”, scrive il senatore dem, allegando una tabella che cita dati Istat e Mef sul fondo sanitario nazionale con 136,4 miliardi per il 2025 e 140,6 miliardi per il 2026 che, comparati ai dati del passato, mostrano un calo di mezzo punto in rapporto al Pil del 2010 (6,52%).