Nella corsa agli armamenti l’invasione russa dell’Ucraina è stato un regalo inatteso per i signori della armi. Giornali e televisioni possono incitare ancora più forte una rincorsa alle armi in nome del pericolo Putin alle porte dell’Europa ma i dati raccontano tutt’altra situazione: ben prima del 24 febbraio che ha segnato l’inizio della guerra la spesa militare procedeva a grandi falcate segnando per il 2021 l’anno record della spesa militare globale totale con 2113 miliardi di dollari, con una crescita in termini reali dello 0,7% l’anno scorso.
Il 2021 è l’anno record della spesa militare globale totale con 2113 miliardi di dollari
Lo scrive nel suo ultimo rapporto il SIPRI di Stoccolma, l’istituto internazionale indipendente dedicato alla ricerca su conflitti, armamenti, controllo degli armamenti e disarmo. Secondo il SIPRI il 2021 è stato il settimo anno consecutivo in cui la spesa è aumentata. “Anche in mezzo alle ricadute economiche della pandemia di Covid-19, la spesa militare mondiale ha raggiunto livelli record”, ha affermato il dottor Diego Lopes da Silva, ricercatore senior del programma di spesa militare e produzione di armi del SIPRI – “C’è stato un rallentamento del tasso di crescita a termine reale a causa dell’inflazione. In termini nominali, tuttavia, le spese militari sono cresciute del 6,1%”.
Nel 2021 sono stati Stati Uniti, Cina, India, Regno Unito e Russia sono i Paesi che hanno speso più in armi
I cinque maggiori spenditori nel 2021 sono stati Stati Uniti, Cina, India, Regno Unito e Russia, insieme rappresentano il 62 per cento della spesa. La spesa militare degli Stati Uniti è stata pari a 801 miliardi di dollari nel 2021, con un calo dell’1,4% rispetto al 2020 ma con una crescita del 24 per cento tra il 2012 e il 2021 per la ricerca e lo sviluppo militare. La Russia ha aumentato le sue spese militari del 2,9 per cento nel 2021, a 65,9 miliardi di dollari, in un momento in cui stava costruendo le sue forze lungo il confine ucraino. Questo è stato il terzo anno consecutivo di crescita e la spesa militare della Russia ha raggiunto il 4,1 per cento del PIL nel 2021. Sono aumentate del 72% invece le spese militari dell’Ucraina a partire dall’annessione della Crimea nel 2014.
Regno Unito e Stati Uniti forniscono di otto sottomarini a propulsione nucleare all’Australia ad un costo stimato fino a 128 miliardi di dollari
Dopo l’approvazione iniziale del suo bilancio 2021, il governo giapponese ha aggiunto 7,0 miliardi di dollari alle spese militari. Di conseguenza, la spesa è aumentata del 7,3%, a 54,1 miliardi di dollari nel 2021, il più alto aumento annuo dal 1972. Anche la spesa militare australiana è aumentata nel 2021: del 4,0 per cento, per raggiungere 31,8 miliardi di dollari. “La crescente assertività della Cina dentro e intorno ai mari della Cina meridionale e orientale è diventata un importante motore delle spese militari in paesi come l’Australia e il Giappone”, ha affermato Nan Tian, ricercatrice senior del SIPRI. “Un esempio è l’accordo di sicurezza trilaterale AUKUS tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti che prevede la fornitura di otto sottomarini a propulsione nucleare all’Australia ad un costo stimato fino a 128 miliardi di dollari”.
La Cina, il secondo più grande spenditore al mondo, ha stanziato circa 293 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2021, con un aumento del 4,7 per cento rispetto al 2020. Altro che guerra in Ucraina.