Altro che boom, nel 2023 Cassa integrazione e disoccupazione in aumento

Dal report Inps emerge che gli uomini guadagnano il 28% in più delle donne. E i lavoratori immigrati sono una risorsa

Altro che boom, nel 2023 Cassa integrazione e disoccupazione in aumento

Altro che record dell’occupazione, come vanno dicendo la premier Giorgia Meloni e la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone.

Nel 2023 i lavoratori che hanno beneficiato della Cassa integrazione ordinaria sono cresciuti passando dalle 525.018 unità del 2022 a 583.129. Crescono anche gli assegni di disoccupazione.

È quanto emerge dal Rendiconto sociale del Civ dell’Inps, secondo il quale coloro che hanno beneficiato dei trattamenti di disoccupazione sono passati da 3.145.632 unità a 3.246.384.

Un dato significativo, secondo il Rendiconto, è quello relativo al numero di lavoratori stranieri tracciati che ammonta al 10,7%, percentuale che supera il 25% fra le nuove assunzioni.

Un dato che, si legge, se associato al perdurante saldo naturale negativo della popolazione (-321 mila unità nel 2023), “mette in evidenza quanto ormai la componente dei lavoratori immigrati regolari sia importante per il sistema economico e previdenziale del Paese”.

Calano le pensioni previdenziali liquidate

Nel 2023 le pensioni previdenziali complessivamente liquidate sono state 837.399, cioè 40.969 in meno rispetto all’anno precedente (-4,66%) e 69.000 in meno rispetto al 2021.

“Questo per effetto di diversi fattori – sottolinea il presidente del Civ, Roberto Ghiselli – basti pensare agli interventi normativi di segno restrittivo su alcuni strumenti di pensionamento anticipato come Opzione Donna e Quota 100 e all’elemento disincentivante insito nel sistema contributivo, ormai prevalente nel calcolo delle nuove pensioni. Una tendenza alla riduzione dei pensionamenti che sarà ulteriormente accentuata nell’anno in corso, in particolare per quanto concerne Quota 103 con il ricalcolo contributivo attualmente vigente”.

Cresce, invece, il numero delle pensioni e degli assegni di invalidità civile liquidati, che passano nel biennio da 583.628 a 613.203.

Aumenta il gender gap salariale

Altro primato negativo per una presidente del Consiglio donna è il gender gap salariale. Le retribuzioni medie settimanali lorde degli uomini nel 2023 sono state in media pari a 643 euro, superiori del 28,34% rispetto ai 501 euro medi percepiti dalle donne.

E c’è una differenza significativa tra la media delle retribuzioni dei lavoratori comunitari (uomini e donne), pari a 582 euro a settimana e quella degli extracomunitari, pari a 385 euro a settimana (+51%).

Gli stranieri sono il 10,7% degli occupati ma superano il 25% tra i nuovi assunti. Tra gli extracomunitari le donne prendono in media 309 euro a settimana e 432 gli uomini.