Altro che amichettismo, quello del governo Meloni è cameratismo in senso largo: basta avere o avere avuto una nostalgia pubblica per i tempi andati e d’incanto scatta la promozione. L’ultimo in ordine di tempo è Mario Vattani, fresco di nomina come ambasciatore di grado per l’Italia. Solo che Vattani è lo stesso che nel 2011 fu sospeso dal ministero degli Esteri quando era console italiano a Osaka per i suoi numerosi video in rete in cui inneggiava al fascismo e alla Repubblica di Salò, partecipando a un raduno di Casapound a Roma.
Mario Vattani nel 2011 fu sospeso dal ministero degli Esteri per i suoi numerosi video in rete in cui inneggiava al fascismo e alla Repubblica di Salò
Ai tempi il diplomatico si giustificò spiegando che essere membro di una band ‘fascio-rock’, chiamata SottoFasciaSemplice. Come spesso accade dalle nostre parti gli è bastato tenere un profilo basso per qualche tempo aspettando che passasse la bufera per essere riabilitato prima dal governo Draghi che lo ha nominato ambasciatore in Giappone e poi dal governo Meloni, a febbraio dell’anno scorso, commissario italiano di Expo 2025 a Osaka.
Ora è arrivato il coronamento di una carriera. Vattani è tra i 25 diplomatici in Italia che hanno raggiunto il più alto grado in carriera. Per ora risulta “fuori ruolo”, ovvero senza sede, ma c’è da scommetterci che Giorgia Meloni e i suoi troveranno presto il luogo in cui spedirlo. A rappresentare l’Italia a poche ore dalla celebrazione della Giornata delle memoria ora abbiamo Katanga (lo chiamano così Vattani negli ambienti di estrema destra) che nel 1989 è stato indagato per aver aggredito due ragazzi di sinistra insieme ad altri militanti del Fronte della gioventù. Ne uscì assolto in sede penale, mentre risarcì i danni nel procedimento civile. Non è sbagliato: l’Italia oggi è questa roba qua.