Altri sette arresti nell’ambito delle indagini sulla Commissione Tributaria di Salerno. E’ il seguito delle indagini che lo scorso 15 maggio avevano portato in carcere 14 persone. Nel mirino delle indagini altri pubblici ufficiali e imprenditori. Scoperte ulteriori dieci sentenze di secondo grado pilotate pronunciate dalla Commissione Tributaria Regionale. Tra gli indagati anche un professionista di Avellino il quale, dopo aver ricoperto per anni l’incarico di giudice tributario a Salerno, da settembre 2018 fa parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.
I fatti a lui contestati, concorso in cinque episodi di corruzione in atti giudiziari, sono stati commessi non in qualità di giudice tributario o consigliere, ma quale intermediario corruttore che operava avvalendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno. Tra gli arrestati compare il nome di un giudice tributario, Antonio Mauriello, oltre un segretario della Commissione Tributaria provinciale, un produttore televisivo avellinese e altri 4 tra imprenditori e commercialisti.
Il produttore è Casimiro Lieto, autore di molte trasmissioni Rai, a cui viene contestato uno dei 10 episodi di corruzione finiti sotto la lente dei magistrati salernitani. Lieto, in particolare, avrebbe fatto pilotare, a proprio favore, una sentenza legata a un accertamento di circa 230.000 euro, in cambio di un posto di lavoro al figlio del presidente della quarta sezione della commissione tributaria, Fernando Spanò.
“Un sistema consolidato che sembrava essere unicamente la punta di un iceberg ben più profondo” scrive il Gip nell’ordinanza parlando del sistema corruttivo sul quale, ormai da mesi, sta lavorando la Guardia di Finanza di salernitana.