“Sappiamo che la strada è ancora lunga ma intravediamo il primo spiraglio di luce, pian piano riusciremo ad uscire da questa lunga notte. Oggi è davvero una bella giornata. Il vaccino è gratuito per tutti ma non obbligatorio, penso che gli italiani siano molto migliori di come proviamo a rappresentarli. Noi abbiamo il dovere di comunicare che vaccinarsi vuol dire voler bene a se stessi e ai propri cari e siamo convinti di persuaderli”. E’ quanto ha detto il Commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, parlando del Vaccine day (leggi l’articolo).
“Pian piano – ha aggiunto il Commissario in un’intervista al Corriere – usciremo dalla notte della pandemia, ma dobbiamo continuare a essere prudenti, cauti e responsabili. Il giorno arriverà quando il 70, l’80% degli italiani sarà stato vaccinato, speriamo tra l’estate e l’autunno”. Secondo Arcuri, “più si abbassa il livello di responsabilità e maggiore è il rischio di una recrudescenza”. “Dobbiamo far passare il messaggio che la vaccinazione è partita – ha aggiunto -, ma ci vuole ancora molto tempo, responsabilità e pazienza per ottenere un impatto sulla circolazione del virus”.
Alla domanda su quando una persona di 60 anni quando sarà vaccinata, il Commissario ha risposto così: “In estate. Si comincia con chi è più esposto, medici, infermieri, anziani e operatori delle Rsa. Già far diventare gli ospedali luoghi Covid free sarà molto importante e le Rsa non saranno più terribili focolai. Poi toccherà agli anziani, in ordine decrescente di età. Il 30 dicembre partiremo con 450mila dosi. Nel primo trimestre 2021 avremo iniettato 9 milioni di dosi tra Pfizer e Moderna”.
“Nel secondo trimestre – ha detto ancora il Commissario – dovremo avere da queste due aziende 13 milioni di dosi, poi potremmo riceverne altre decine di milioni nel corso dell’anno da AstraZeneca e Johnson & Johnson, che speriamo concludano la sperimentazione e possano essere approvati. Ci sono anche CureVac e Sanofi, che ha un anno di ritardo e prevede di fornire le prime dosi a inizio 2022. La somma di queste sei aziende fa 202 milioni, se tutto andrà bene potremo vaccinare 101 milioni di persone”.
“Chi si vaccina oggi non è immune – spiega Arcuri -, deve aspettare tre settimane per la seconda dose e una settimana ancora per l’immunità. Sui tempi vorrei essere chiaro, non li decidiamo noi. Tutti i Paesi europei dipendono dalle autorizzazioni dell’Ema, andiamo tutti allo stesso passo. Tutto funziona se l’Ema approva i vaccini di tutte e sei le aziende che la Ue ha opzionato e di cui l’Italia ha diritto al 13,5% delle dosi. Solo Pfizer per ora è stata autorizzata. Ci auguriamo che il 6 gennaio nella calza della Befana ci sia l’autorizzazione per Moderna”.