Alta tensione in Medio Oriente, dove nella notte Israele ha bombardato con violente esplosioni il sud del Libano, dal quale nella giornata di ieri erano stati lanciati dei razzi, ritenuti palestinesi, nei confronti dello stato ebraico. Un massiccio raid aereo è iniziato intorno alle ore 3 italiane, a cominciare dalla regione di Tiro, territorio sud-libanese, fino alla striscia di Gaza. Sono oltre dieci i siti di Hamas colpiti secondo quanto riporta l’aviazione israeliana.
Nella notte Israele ha bombardato il sud del Libano, dal quale Ieri erano stati lanciati razzi. “Colpiti oltre 10 obiettivi di Hamas”
Le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di aver colpito obiettivi militari, gallerie e depositi di armi di Hamas nel territorio di Gaza. Un portavoce militare ha inoltre aggiunto che il sistema di difesa aereo ha intercettato all’alba altri razzi di Hamas, ricordando che “lo Stato del Libano è responsabile di ogni aggressione proveniente dal suo territorio”.
Lanciati 44 tra proiettili, razzi e missili dalla Striscia di Gaza nel Sud di Israele
Sono 44, invece, i proiettili, inclusi razzi e missili antiaerei, lanciati dalla Striscia di Gaza nel Sud di Israele durante la scorsa notte. Il portavoce delle forze militari dei Tel Aviv, Daniel Hagari ha affermato che nove razzi non sono riusciti ad attraversare il confine e sono caduti nell’enclave palestinese, 12 sono stati lanciati verso il mare, 14 sono atterrati in aree aperte in Israele, uno in una zona popolata della città meridionale di Sderot, e otto sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome.
Citato dal Times of Israel, Hagari ha aggiunto che l’aviazione israeliana ha colpito oltre dieci obiettivi di Hamas a Gaza in risposta ai nuovi attacchi a Sud, utilizzando circa 50 tonnellate di munizioni. Per quanto riguarda gli attacchi contro obiettivi di Hamas in Libano, Hagari ha affermato che “il Libano è considerato responsabile di tutto ciò che accade nel suo territorio, e anche del lancio di razzi da parte delle fazioni palestinesi di Hamas, non permetteremo ad Hamas di operare dal Libano”.
Netanyahu ieri aveva minacciato una pronta risposta agli attacchi in Galilea
Il premier Benjamin Netanyahu aveva subito minacciato una pronta risposta agli attacchi di ieri in Galilea: “Colpiremo i nostri nemici e pagheranno un prezzo per ogni loro azione”, ritenendo Hamas responsabile dei 34 missili lanciati dal Libano e dei cinque razzi piovuti dalla striscia di Gaza verso Israele nel giorno di apertura della Pasqua ebraica. Netanyahu ha anche avvertito che non consentirà ad Hamas di “operare dall’interno del Libano”.
Un attacco massiccio che Israele ha considerato il più grave fin dal 2006, e per il quale Netanyahu aveva prontamente convocato il gabinetto di sicurezza e il ministro della Difesa Yoav Gallant in una riunione con gli alti ufficiali dell’esercito, che non escludono inoltre un coinvolgimento dell’Iran. Cresce così inevitabilmente la tensione. Unifil, la Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite, però, rassicura dopo aver sentito le parti: “Israele e Libano non vogliono una guerra”.