Alluvione nelle Marche, sono diversi i comuni colpiti e devastati dall’ondato di maltempo che si è abbattuta in provincia di Ancona nelle ultime ore. Vista la situazione, in continua evoluzioni dalla scorsa notte, per quanto riguarda il bilancio delle vittime e dei dispersi, sarà chiesto lo Stato d’emergenza nella Regione.
Alluvione Marche: la situazione nei comuni colpiti. Le vittime al momento sono 10
L’alluvione che ha colpito le Marche è stata terribile, come ha affermato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e la situazione nei comuni colpiti è molto critica. La prefettura di Ancona ha aggiornato il bilancio delle vittime che è salito a 10. Ancora da definire, invece, il numero dei dispersi tra cui ci sono anche bambini. Gli sfollati sono centinaia e circa una cinquantina i ricoverati in ospedale.
La città più colpita è stata Senigallia poi ci sono i comuni dell’entroterra nel nord della Regione: in provincia di Pesaro Urbino, Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola, Serra Sant’Abbondio; in provincia di Ancona: Sassoferrato, Arcevia, Ostra, Serra de Conti, Barbara, Trecastelli, Corinaldo. In tutte queste località sono segnalati ponti crollati, strade interrotte o inagibili, auto inghiottite da fango e detriti e case allagate e senza corrente elettrica.
“La perturbazione che nelle ultime ore si è concentrata nelle aree dell’Appennino marchigiano ha causato numerosi e gravi effetti al suolo quali frane e esondazioni dei torrenti” ha spiegato Paola Salvati dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche.
“I dati registrati dai sistemi di monitoraggio delle precipitazioni della rete pluviometrica nazionale che Cnr-Irpi – ha aggiunto Salvati – importa con cadenza oraria evidenziano che nel pomeriggio-sera di giovedì 15 settembre l’intensità della pioggia registrata al pluviometro di Cantiano (PU) è risultata essere la più intensa degli ultimi 10 anni. In particolare per quel pluviometro la cumulata delle precipitazioni registrata nell’intervallo orario tra le 17 e le 21 è stata di 265 mm. Le intensità orarie più violente si sono avute tra le 19 e le 20 con 76mm/h, che arrivano al picco di 90 mm/h tra le 20 e le 21”.
Arriva Draghi e sarà chiesto lo Stato d’emergenza
Nel pomeriggio è atteso il premier Mario Draghi che si recherà nei Comuni più colpiti. Intanto, sarà chiesto lo Stato d’emergenza nella regione. “Una tragedia di enormi proporzioni”. Inizia così la lettera del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli , indirizzata al capo del dipartimento della Protezione civile Nazionale, Fabrizio Curcio per chiedere ufficialmente lo stato di emergenza nel territorio marchigiano, dopo gli eventi alluvionali della scorsa notte.
“Voglio esprimere il cordoglio per le vittime dell’alluvione delle Marche – ha detto il premier Draghi – ed esprimo la vicinanza del governo ai familiari delle vittime e tutti feriti: al momento contiamo 10 morti e quattro dispersi, ma sono dati in corso di evoluzione. Il capo della protezione civile, Curcio, è da stamattina sui luoghi dell’alluvione nelle Marche per fornire tutto il sostegno necessario da parte del governo, il consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche, con uno stanziamento di 5 milioni per far fronte ai primi interventi per la popolazione colpita”.
“Lo straordinario sforzo operato dal sistema di protezione civile, volontariato, vigili del fuoco e forze dell’ordine sino a qui compiuto – sottolinea il presidente Acquaroli- si sta rivelando tempestivo: si è attuato un massiccio dispiegamento di risorse umane e materiali anche con la collaborazione della Difesa, che ha messo a disposizione elicotteri con capacità operative nelle ore notturne”.
“L’eccezionalità del fenomeno meteorologico e le sue ripercussioni sul territorio – prosegue Acquaroli – sono state evidenti ed estese, la maggior parte dei Comuni marchigiani ha subito dissesti e numerose sono state le richieste di dichiarazione stato di emergenza pervenute. La Regione Marche ritiene di aver posto in essere tutto quanto previsto dall’Art.7 comma 1 lett. b del D.Lgs 1/2018, e tuttavia le conseguenze e le ripercussioni sul territorio sono state tali da dover richiedere risorse e poteri straordinari di cui all’Art. 24 D.Lgs. 1/2018, come già anticipato per vie brevi”.