Litigano anche sull’alluvione in Emilia-Romagna, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Al tavolo “operativo permanente”, convocato per decidere gli interventi per fronteggiare i danni del maltempo del mese di maggio, tutti gli amministratori locali hanno notato la freddezza tra la presidente del Consiglio e il suo vice. Si parla di attriti tra i due sorti quando Meloni ha annunciato che spetterà al ministro Nello Musumeci il ruolo di “collettore” nei tavoli settimanali che verranno convocati.
Dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti viene assicurato che non c’è stata alcuna scintilla. E anche Palazzo Chigi garantisce che non ci sono stati momenti di tensione. Eppure l’imbarazzo di Salvini quando Meloni ha annunciato il nuovo ruolo di Musumeci a questi tavoli è parsa evidente a molti dei presenti. Come se non fosse stato informato preventivamente di questa decisione. Per il ministero guidato dal leader leghista l’esecutivo è “compatto” sulla gestione dell’emergenza e collabora a pieno con gli amministratori locali.
Alluvione in Emilia-Romagna, Meloni annunci indennizzi, con la speranza che arrivino al 100%
Il governo vuole quindi istituire un tavolo operativo permanente per stabilire gli interventi da mettere in campo per fronteggiare i danni del maltempo. A guidarlo ci sarà, come detto, Musumeci. La prima garanzia dal governo arriva sugli indennizzi: saranno il più “alti possibile”, con l’obiettivo di raggiungere il 100%, spiega l’esecutivo.
Scontro sul maltempo di maggio, ancora nessun accordo sul commissario per gestire l’emergenza
Per ora, però, si tratta di rassicurazioni che devono essere seguite da fatti concrete, che tutti i sindaci al tavolo attendono. Prima di intervenire ci sarà una ricognizione “precisa” dei territori. Qualche tensione, però, è ormai evidente da giorni sulla nomina del commissario. Sia all’interno dell’esecutivo che al tavolo con gli amministratori, che non sono solo quelli emiliano-romagnoli, ma anche marchigiani e toscani.
La nomina del commissario è ancora bloccata e per sindaci e presidenti di provincia è invece urgente. Un’altra partita da chiudere in fretta, ma su cui le divisioni prevalgono. E la pazienza sembra diminuire giorno dopo giorno, come dimostrano le parole del presidente dell’Emilia-Romagna e prima scelta per il ruolo poi sfumata, Stefano Bonaccini: “Non tocca a me stabilire chi debba essere” il commissario. Ma “noi abbiamo chiesto che decidano in tempi brevi, decidano chi vogliano”.
I sindaci protestano contro il governo: non solo i malumori nell’esecutivo, ma anche i ritardi sull’alluvione
Il tavolo di oggi non sembra aver portato risultati concreti, al di là di qualche annuncio. Che non può di certo lasciare soddisfatti gli amministratori locali. L’impegno del governo viene apprezzato, ma non basta: i dubbi sono tanti. Si dice preoccupato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. L’altro punto su cui si sollevano molte perplessità è quello delle risorse.
Già a partire dal decreto Maltempo, su cui Meloni dice di essere pronta anche a intervenire per sistemare il tiro laddove necessario. Ma il primo problema sul dl è fare i conti, perché come viene sottolineato al tavolo non si è ancora capito quante siano le risorse realmente stanziate: se 2,2 o 1,6 miliardi.
Proprio su questo punto interviene anche il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, non nascondendo le sue perplessità: “Non c’è l’individuazione delle risorse e non ci è stato comunicato in che modo saranno erogate”. Gli amministratori, in sostanza, non si accontentano più delle promesse e sperano che si passi molto presto ai fatti. Come chiede anche il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale: “È stata accolta la nostra richiesta di insediare un tavolo permanente per la ricostruzione, ora però occorre entrare nel concreto delle azioni”.