Il commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, Francesco Paolo Figliuolo, ha firmato il decreto con il quale ha nominato Stefano Bonaccini, Eugenio Giani e Francesco Acquaroli, sub-commissari per la ricostruzione nelle regioni, rispettivamente, di Emilia Romagna, Toscana e Marche.
Il commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, Francesco Paolo Figliuolo, ha nominato tre sub-commissari
“I sub-commissari – spiega una nota – resteranno in carica sino alla cessazione dell’incarico del commissario straordinario e lo coadiuveranno attivamente nello sviluppo delle complesse attività previste dal suo mandato, soprattutto con riferimento agli interventi più urgenti di ricostruzione, di ripristino e di riparazione legate alle più urgenti necessità, nonché nella elaborazione dei piani speciali”.
Il provvedimento, è detto in una nota della presidenza del Consiglio, si “inquadra nella più ampia collaborazione già avviata con il territorio, anche per la gestione dei processi e per la individuazione delle soluzioni più idonee che consentano di risolvere rapidamente le criticità conseguenti agli eventi calamitosi”.
Bonaccini: “Noi pretendiamo che il governo metta le risorse come ha promesso”
“Noi pretendiamo che il governo metta le risorse come ha promesso – ha detto a L’Aria che tira il governo dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -. In questo momento non c’è un euro di rimborso ai privati. Nel decreto non è nemmeno prevista la proroga della sospensione dei mutui e degli adempimenti fiscali. Voglio aver fiducia nel governo e lavorerò col generale Figliuolo. Ci batteremo per i rimborsi. Ogni euro dato alla Romagna tornerà indietro con gli interessi”.
“Con il commissario Figliuolo stiamo lavorando benissimo – ha aggiunto Bonaccini -, seppur credo che ad oggi non sia ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che lo nomina commissario. Segnalo che fu indicato a fine giugno. Sta lavorando, come giusto che sia, ma credo che formalmente non sia ancora nominato. Noi abbiamo bisogno, adesso, di partire con le opere. Per le imprese non è arrivato ancora un euro e non sanno nemmeno ad oggi, dopo tre mesi, come rendicontare e periziare i danni che hanno avuto”.
Gli unici soldi che sono arrivati ai cittadini o stanno arrivando, ha aggiunto il governatore emiliano, “sono quei primi 3.000 euro” giunti alle persone e alle famiglie che hanno presentato alla Regione la conta dei danni subiti per oggetti di vita quotidiana, “grazie a un accordo che il sottoscritto fece qualche settimana dopo l’alluvione insieme al capo della Protezione Civile, Curcio”.