La pausa concessa oggi dal maltempo, dopo l’ondata di vento, piogge e mareggiate che ha flagellato quasi l’intera penisola per 48 ore, lascerà il passo “ad un nuovo impulso perturbato proveniente dalla penisola iberica” che già da domani interesserà l’Italia. La nuova perturbazione, fa sapere il Dipartimento della Protezione civile rinnovando l’allerta rossa per Veneto e Trentino Alto Adige, porterà “flussi umidi ed instabili dapprima sulle regioni più occidentali, per poi estendere i suoi effetti a gran parte del territorio nazionale nella giornata di giovedì primo novembre”.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte ha emesso, perciò, un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche. L’avviso prevede dalle prime ore di domani, mercoledì 31 ottobre, precipitazioni diffuse e persistenti, anche a carattere temporalesco, su Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Le precipitazioni risulteranno particolarmente intense e abbondanti sui settori alpini, prealpini e pedemontani. Dal primo mattino si prevedono, inoltre, precipitazioni sparse, anche a carattere temporalesco, sulla Sicilia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sempre dalle prime ore di domani, sulla Sicilia, si segnalano venti da forti a burrasca, con raffiche fino a burrasca forte, dai quadranti meridionali con mareggiate lungo le coste esposte.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per domani, mercoledì 31 ottobre, allerta rossa su buona parte del Veneto e sulla provincia Autonoma di Trento. Allerta arancione, invece, su Liguria centrale e settore occidentale del Veneto. Si segnala, infine, allerta gialla su Calabria, Sicilia, Umbria orientale, Abruzzo occidentale, sui bacini centrali e occidentali dell’Emilia-Romagna, sul Friuli Venezia Giulia, su Bolzano, Lombardia, ampi settori del Piemonte, sulla Valle d’Aosta e sui settori occidentali ed orientali della Liguria.