Alleanza tra Movimento 5 Stelle e Pd con una proposta politica chiara (leggi l’articolo). “E con il M5S che possa portare la freschezza delle idee”. Ma soprattutto senza alcuna possibilità di alleanza con “gli assassini politici di Conte”. Giulio Cavalli, scrittore e giornalista, boccia l’idea di Enrico Letta della coalizione da Conte a Calenda.
Letta ha proposto un nuovo Ulivo, da lui definito una missione impossibile, con dentro tutto: da Renzi al M5S. Quanto è realizzabile questo scenario?
“Letta sta mettendo insieme componenti che hanno una visione di politica economica opposta. Hanno anche un approccio di politica internazionale molto diverso. E poi ci sono soggetti che si rivendono come partiti ma sono soltanto le corti di qualche prima donna. Perciò vedo proprio un problema antropologico ed è difficilmente realizzabile quello scenario. Sarebbe al massimo come coalizione elettorale per arrivare al potere. Ma sarebbe un’alleanza impossibilitata a governare”.
Un’Unione 2, insomma…
“Mi sembra di sentire gli stessi aliti iniziali. E non vorrei si ritrovassero le stesse macerie finali. Ci dovrebbe essere un’agenda di governo chiara, con una discussione che parta fin da subito. Ma c’è un problema alla base: per avviare un percorso del genere servono persone affidabili. Mi pare che nell’idea di Letta ci siano personaggi che hanno già dimostrato la loro inaffidabilità”.
Per esempio qualcuno che gli ha detto stai sereno?
“Sicuramente lui. E c’è anche una questione di proiezione futura. Come si può mettere insieme un centrosinistra che si batte per i diritti civili e per la solidarietà sociale, con gente come Renzi e Calenda che dicono di voler creare, legittimamente, un nuovo polo liberale?”.
Conte è stato finora un interlocutore del Pd, che dopo le Comunali ha assunto un approccio più superbo…
“Il risultato delle ultime elezioni è legato più ai demeriti del centrodestra che ai meriti del centrosinistra. Sarebbe un grave errore dare una valenza nazionale a quel voto. Alle Politiche sarà diverso”.
Quindi l’alleanza M5S-Pd è destinata a proseguire?
“È naturale che il Pd dialoghi con Conte. Molto di più rispetto a chi, come Renzi e Calenda, rivendica il diritto di essere il partner della coalizione. Il Pd insieme a Conte è riuscito a governare un periodo difficilissimo. Certo, bisogna capire prima di tutto quanto il Movimento 5 Stelle riesce a seguire Conte. Ci sono equilibri da definire all’interno. Ma ritengo positivo che il M5S con Conte si sia assunto degli impegni, mostrando di essere maturato”.
E in questa maturazione c’è spazio al confronto con Iv e Azione?
“Mettere insieme Conte ai suoi assassini politici mi sembra un processo piuttosto complicato”.
Eppure Letta sostiene che quella è l’unica opzione per essere competitivi alle elezioni.
“Il ragionamento di Letta è basato solo su chi è andato a votare alle ultime Comunali. Colgo con dispiacere la rinuncia a cercare il consenso di quelli che non hanno votato. E sono tanti. Fa poi sorridere che si pensi ancora di mettere insieme tutti i partiti, facendo una somma numerica. Sono convinto che più delle persone forti, è necessario avere delle idee forti. Progetti che devono essere definiti. In sintesi: non bisogna unire delle sigle, ma raccontare agli elettori una proposta politica più netta e chiara”.
Ma c’è il rischio che il Movimento 5 Stelle si annacqui nel Pd…
“Il M5S ha goduto di una credibilità iniziale per la freschezza delle facce. Ora si torva davanti a un bivio: deve dimostrare la freschezza delle idee, anche più coraggiose e spericolate rispetto al panorama politico italiano. Immagino quindi che in questo tipo coalizione, il Movimento 5 Stelle sia la parte capace di osare maggiormente su certi temi rispetto a un soggetto come il Pd. Ma, per riuscirci, Conte deve guidare un Movimento che non sia diviso in correnti. Altrimenti si fa un piccolo Pd diviso in mille rivoli”.