In base agli attuali impegni della Difesa l’entità delle forze sia insufficiente. A dirlo è il Capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, in audizione alle Commissioni riunite Esteri e Difesa. “Oggi siamo assolutamente sottodimensionati – ha detto Cavo Dragone -: 150mila è improponibile, 160mila che è quello che ci è stato approvato è ancora poco e 170mila è il limite della sopravvivenza”.
Il Capo di Stato maggiore della Difesa, Cavo Dragone: “Continuerò chiedere più uomini fino a che non mi cacceranno”
“La legge Di Paola del 2102 avveniva in un contesto diverso, sono cambiati gli impegni e le minacce”, ha detto ancora Cavo Dragone: “Continuerò chiedere più uomini fino a che non mi cacceranno”. La Difesa italiana, ha aggiunto il Capo di Stato maggiore, ha assunto “una dimensione operativa senza precedenti nel dopoguerra”, con “impegni di comando molto significativi”.
“La domanda di sicurezza è esplosa”
“La domanda di sicurezza è esplosa” ha notato Cavo Dragone, e in particolare nella regione del Mediterraneo allargato, dove “la sicurezza richiede uno sforzo cooperativo” con i Paesi dell’area, una cooperazione che si basa sull’osservare “la dovuta distanza dagli affari interni”: “È importante la ricerca di un punto di equilibrio fra i nostri e i loro interessi”.
“Sono cambiati gli impegni e le minacce”
“La messa in comune risorse e delle idee nazionali, della Nato e dell’Ue deve diventare un sistema operativo sempre più collaudato e strutturato per contenere la minaccia destabilizzante della Russia e dei suoi alleati nel Mediterraneo allargato e in Africa nel suo complesso”, ha concluso Cavo Dragone.