All’Onu il premier iracheno al-Abadi, ha lanciato l’allarme. Cellule dell’Isis starebbero complottando attacchi a Stati Uniti e Francia e tra gli obiettivi ci sarebbero in particolare le stazioni della metropolitana. Ma dalla Casa Bianca non arrivano conferme sulle minacce degli attentati. Mentre il presidente iraniano Rohani nel suo intervento ha ricordato che “l’obiettivo degli estremisti è la distruzione della civiltà e l’ascesa dell’islamofobia”. La minaccia è globale. Estremisti che “da est a ovest, minacciano i nostri quartieri ricorrendo al sangue e alla violenza. Non parlano un’unica lingua, non sono di un unico colore né di un’unica nazionalità, sono arrivati in Medio Oriente da tutto il mondo”. “Terrorismo globalizzato”, lo ha definito il presidente iraniano, prima di chiedere all’Assemblea: “Ma noi, siamo uniti contro gli estremisti?”.
Dopo una notte di combattimenti, i peshmerga hanno respinto l’avanzata dei miliziani dello Stato Islamico verso la città di Kobane (Ayn al-Arab in arabo), a nord della Siria, come riferiscono due ufficiali curdi. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono morti 10 jihadisti e 8 curdi. I miliziani dell’Is sono stati costretti ad arretrare di 3 chilometri e si trovano ora a una decina di chilometri dalla città.
L’Fbi ha annunciato di aver idenfificato l’assassino du Foley e Sotloff.