In principio la sanità era destinata a essere la vittima sacrificale della manovra. Il settore a cui applicare i tagli maggiori. Ora, però, il governo e la maggioranza sembrano finalmente ripensarci e cercare risorse per un settore ampiamente in difficoltà, come dimostra soprattutto l’emergenza delle liste d’attesa e del personale in fuga dal pubblico.
Ora il governo è intenzionato a trovare almeno una parte dei 4 miliardi richiesti dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per il personale e gli ospedali. Si parla di 2-3 miliardi almeno, perché meno sarebbe praticamente impossibile per evitare il collasso del Sistema sanitario nazionale.
Negli ultimi giorni il racconto della maggioranza è cambiato: per la manovra le priorità non sono più solamente salari e famiglie, ma anche la sanità. Tema su cui le opposizioni promettono battaglia, come annunciato anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Allora, forse, è meglio correre ai ripari. Come?
Manovra, servono almeno 4 miliardi per la sanità
Adesso la maggioranza sta lavorando al dossier per recuperare risorse necessarie per la sanità. Per i sindacati i 4 miliardi chiesti da Schillaci sono ritenuti pochi: la Cgil ritiene ne servano almeno 5 ogni anno per i prossimi dieci anni, anche per evitare la “privatizzazione del Servizio sanitario nazionale”.
Per la Fnomceo, la Federazione dei medici, non si può scendere al di sotto dei quattro. Anche perché il rinnovo del contratto per la dirigenza medica porterà solo 100 euro netti in più in busta paga e servirebbe molto di più, come sottolinea il presidente Filippo Anelli. Che chiede anche di sbloccare il fondo per le assunzioni del personale.
Dove prendere i soldi per medici e ospedali: ipotesi tassa sulle scommesse online
Bisogna, però, trovare i soldi da utilizzare per la sanità. E per farlo una proposta arriva da Franco Zaffini, esponente di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Affari Sociali del Senato. Zaffini spiega che il Covid ci ha insegnato che servono risorse per cambiare il sistema sanitario.
Ed ecco quindi l’idea: “Pensiamo che si possano reperire attraverso una tassa di scopo sui giochi online, gestiti in prevalenza da multinazionali”. A breve arriverà una proposta di legge sul tema, presentata insieme alla commissione Finanze del Senato. Si punta all’aumento dei canoni di concessione soprattutto per i giochi online, in funzione “dei volumi di raccolta delle giocate e delle scommesse”. Sarà sufficiente per finanziare la sanità in manovra?