È scattata la richiesta di amministrazione straordinaria di Alitalia, il passo che conduce dritti al commissariamento della compagnia aerea. L’assemblea dei soci e il Consiglio di amministrazioni hanno votato all’unanimità, garantendo comunque la piena regolarità dei voli. Il Cda “ha preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno dei soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge”, ha riferito una nota. Per il commissariamento sono stati scelti dal ministero dello Sviluppo Economico Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. I tre commissari gestiranno l’amministrazione straordinaria della compagnia.
Secondo quanto è trapelato finora Gubitosi dovrebbe occuparsi della gestione vera e propria dell’azienda, Laghi dei rapporti con il Governo e della parte legale. Paleari, indicato dal Ministero dei trasporti, è professore universitario ed esperto di trasporto aereo. I commissari ora hanno 180 giorni di tempo per presentare un piano di risanamento della compagnia. Nel frattempo però, per continuare a far volare i suoi aerei, Alitalia ha bisogno di liquidità fresca che dovrà essere ancora una volta il governo a garantire. Serviranno circa 500 milioni, una cifra lievitata nel corso delle ultime ore e che dovrebbe arrivare direttamente dal ministero dell’Economia. Ai commissari servirà comunque un miracolo per fare in sei mesi quello che non è stato fatto in anni e anni da manager pubblici e privati.
La peggiore delle ipotesi, essendo esclusa da tutti la possibilità di nazionalizzare la compagnia, è che al termine di questi sei mesi non sia stato individuato un percorso credibile di risanamento. A quel punto l’unica strada sarà il cosiddetto “spezzatino”, una vendita al miglior offerente dei vari pezzi della compagnia (il marchio, gli aeromobili, gli slot aeroportuali, il programma Millemiglia, i rami industriali con relativi dipendenti), pagando con gli introiti i creditori e avviando la liquidazione. Il tentativo però sarà quello di correggere in maniera pesante costi e conti, in modo da rendere Alitalia appetibile in blocco per un eventuale compratore. Al momento non se ne vedono molti all’orizzonte: la tedesca Lufthansa, l’alleato più logico, si è più volte detta non interessata, anche se potrebbe trattarsi di pretattica. In assenza di acquirente, daccapo, scatterebbe la liquidazione.