Con ogni probabilità arriverà oggi la decisione sul futuro di Alitalia. In vista potrebbe esserci un ulteriore rinvio dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti, scaduto due giorni fa, per consentire alla trattativa in corso tra Delta Air Lines, Ferrovie e ministero dell’Economia di fare passi avanti in direzione di una newco, ipotesi sostenuta dal Governo. Concreto anche il rischio della messa in liquidazione della compagnia che, tuttavia, potrebbe riaccendere l’interesse di Lufthansa.
“Dobbiamo essere ottimisti. Ho giusto viaggiato con Alitalia questa mattina e chiaramente il personale ci chiede cosa succede”. Ha detto ieri Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti rispondendo alle domande dei giornalisti sul futuro di Alitalia. “Il lavoro va avanti – ha detto ancora il sottosegretario Giorgetti -, ma diciamo che parliamo di un business particolarmente complicato. Non credo che quello delle compagnie aeree sia un mondo dove si facciano utili facilmente”.
“Ci sono tante difficoltà – ha aggiunto -, tante questioni che influiscono sulla tipologia di business. L’Italia è un Paese che, per le sue caratteristiche e per il turismo, una sua compagnia aerea dovrebbe essere in grado di mantenerla. Rimane un mistero come ormai da tanti anni Alitalia macini perdite. Bisogna andare avanti mantenendo però la linea di galleggiamento perché non è giusto mettere a carico del contribuente le perdite di tutti gli anni”.
“Atlantia – ha detto ancora l’esponente del Governo – in quanto concessionario autostradale secondo me non dovrebbe entrare in Alitalia ma Atlantia come proprietaria di aeroporti di Roma ha un interesse concreto di tipo industriale. Credo abbia una coerenza industriale non tanto per le concessioni autostradali ma perché sono proprietari di aeroporto di Roma. Penso che ci possa essere una coerenza industriale che è la cosa fondamentale. Altrimenti non avrebbe alcun senso”.
Teme un ulteriore rinvio Maurizio Landini. “E’ stato proclamato dalla categoria per il 21 maggio lo sciopero generale di tutto il trasporto aereo – ha detto il segretario generale della Cgil – perché il governo si era già impegnato a risolvere questo problema entro il 31 marzo. E’ già passato più di un mese e non si capisce cosa succede. Vediamo il rischio di un ulteriore rinvio. Ogni rinvio non solo sono soldi in più che si spendono ma passa un’idea sul fatto che non si capisce qual è la prospettiva. Il problema non è solo la composizione azionaria della società”.
“Se c’è una presenza anche pubblica – ha aggiunto il segretario della Cgil – noi non siamo mai stati contrari. Il problema è per fare che cosa. Quello che noi diciamo è che ad oggi manca un piano industriale serio perché chiunque entra deve investire e potenziare. Non siamo disponibili ad altre riduzioni del salario o a riduzioni dell’occupazione come si paventa – ha concluso Landini -. Dal nostro punto di vista le ragioni della sciopero ci sono tutte, l’obiettivo è fare presto ma soprattutto fare bene”.