Alex Schwazer non parteciperà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Lo ha deciso il Tas, che ha squalificato il marciatore altoatesino per 8 anni a causa della positività al doping. Inutile quindi il viaggio dell’atleta azzurro in Brasile nella speranza di una sentenza favorevole che gli permettesse di disputare la 20 chilometri e la 50 chilometri di marcia. Non solo.
La sentenza durissima del Tas chiude definitivamente la carriera di Schwazer, punito per esser stato recidivo nell’utilizzo di sostanze illegali. Decisione esemplare quindi, che accoglie in tutto e per tutto la richiesta della Iaaf, la federazione internazionale di atletica.
COMPLOTTO? – La linea scelta nella difesa di Schwazer è stata quella del complotto, già denunciato dal suo allenatore Sandro Donati in una recente intervista, in cui aveva addirittura parlato di interessi malavitosi dietro la squalifica di Schwazer. Per questo motivo il preparatore è stato ascoltato in un’audizione dalla commissione parlamentare antimafia. “È evidente la volontà di spazzare via un atleta ed il mio lavoro con lui”, aveva scandito Donati. “Abbiamo portato avanti una speranza – aveva poi aggiunto – ce la giocheremo. Qui Alex ha dimostrato di non essere un campione, di più. Lui mi chiede perché mi e ci hanno fatto questo. Lui ha marciato tanto, questo ragazzo si è messo in gioco con un coraggio incredibile, contando sulle sue forze”. E infine, visibilmente commosso, aveva ripetuto: “Alex è un super asso, non c’è avversario russo che tenga”.