Alessandro Amadori è un docente dell’Università Cattolica di Milano e consulente del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. In queste ore è finito al centro di alcune polemiche a causa di un suo libro definito contro le donne.
Alessandro Amadori, chi è il consulente di Valditara
Alessandro Amadori è docente a contratto di psicologia all’Università Cattolica di Milano ed è consulente del ministro Valditara. Dopo la laurea in psicologia sperimentale e il dottorato di ricerca presso l’università di Padova la carriera di Amadori inizia nel campo della demoscopia e degli studi di marketing. Dal 1988 al 2002 viene nominato direttore del Dipartimento Ricerche Motivazionali dell’Istituto CIRM occupandosi anche di politica e orientamenti elettorali del popolo italiano. Nel suo curriculum si legge anche che èsocio fondatore e amministratore delegato di Coesis Research, l’istituto di sondaggi demoscopici e ricerche di mercato con sede a Milano.
Alla Cattolica Amadori insegna Comunicazione Politica, per Publitalia Statistica e Ricerche di Mercato, Psicologia e Sociologia dei Consumi presso la Fondazione Edoardo Garrone di Genova. Ha scritto libri su Romano Prodi e su Silvio Berlusconi. Ha preso parte al think tank “Lettera 150”, è specializzato in Scienze Criminologiche e Penitenziare presso l’Università degli Studi di Milano. Per la sua consulenza al ministero dell’Istruzione percepisce 80mila euro all’anno. Il ministro lo ha messo a capo del piano di educazione sentimentale e affettiva voluto dalla premier Giorgia Meloni.
Polemiche sul suo libro contro le donne
Amadori è finito al centro di polemiche politiche per il suo libro dal titolo ‘Il diavolo è anche donna’. Amadori, nel suo libro, scrive “che ci convince molto, per quanto possa sembrare politicamente scorretta” che “i raptus omicidiari sostanzialmente non esistono in quanto tali e che bisogna piuttosto iniziare a parlare di cattiveria, aggressività e consapevolezza ed accanto a quella maschile, che si può esprimere nel femminicidio, esiste una speculare e parimenti feroce, cattiveria femminile”. Inoltre, “c’è una piccola, ma appariscente popolazione di donne che approfitta della tendenza maschile alla sottomissione e ne fa una vera e propria fonte di bussines“.
Le opposizioni chiedono “una informativa urgente del ministro Valditara sulle indiscrezioni apparse oggi sul quotidiano Il Domani circa il ruolo di Alessandro Amadori come coordinatore del gruppo e del progetto che riguarda l’educazione alle relazioni nelle scuole, che lo stesso ministro ha costituito e che domani verrà presentato”.
“La scelta di affidare il coordinamento del progetto ‘Educare alle relazioni’, di cui il ministro Valditara ha annunciato l’imminente avvio, al professor Alessandro Amadori è a dir poco preoccupante”, afferma la deputata democratica Irene Manzi, capogruppo in commissione Cultura. “Sorprende, infatti, come su un tema così urgente e drammatico sia stata scelta una personalità che più volte in diversi interventi ha avvalorato tesi delle responsabilità delle donne come causa delle violenze. Tesi che sembrano incompatibili con lo scopo che il progetto deve perseguire”, aggiunge.
Sulla stessa linea la senatrice Cecilia D’Elia, vice presidente della commissione femminicidi e portavoce nazionale delle donne del Pd: “Rasentiamo davvero la follia, visto che a questo gruppo di consulenti è affidato il compito di coordinare il progetto sull’educazione alle relazioni nelle scuole. Siamo molto preoccupati e il ministro deve al più presto chiarire in Parlamento e spiegare le sue scelte”.
Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra, su Amadori spiega: “Questa vicenda è uno schiaffo a tutte le donne che sono e saranno in piazza in questi giorni per dire basta al patriarcato e alla violenza di genere: non accetteremo che a scrivere le linee guida per l’educazione all’affettività sia un nuovo Vannacci. Il ministro dell’Istruzione quindi revochi la consulenza ad Amadori, annulli la conferenza stampa e ricominci daccapo coinvolgendo il Parlamento”.
“È evidente che Alessandro Amadori non può restare al suo posto continuando ad occuparsi di ‘educazione alle relazioni’ e non può più in generale occuparsi di istruzione dei e delle giovani di questo Paese in ruoli del governo. Un uomo convinto che stia crescendo un pericoloso ‘business della dominazione femminile’ non può mettere mano alle linee guida che dovrebbero contribuire a salvare le donne dalla violenza maschile. Non può”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra.