Chi è Aleksandr Dugin, l’ideologo di Putin che sta dominando le cronache internazionali dopo essere scampato a un attentato. Il blitz ha causato la morte della figlia del filosofo, la 30enne Darya Dugina.
Aleksandr Dugin, chi è il filosofo russo ultranazionalista noto come l’ideologo di Putin?
Aleksandr Dugin, 60 anni, e un filosofo e politologo russo famoso in patria per le sue posizioni antioccidentali, “neo-euroasiatiche” e di estrema destra. Dai media occidentali, è stato descritto degli anni come uno dei principali ispiratori della politica estera del presidente Vladimir Putin mentre la stampa russa lo ha spesso bollato come una “figura marginale” proprio a causa delle sue opinioni “ritenute troppo radicali anche dai nazionalisti”.
Secondo quanto riportato da Russia Today, Dugin è stato licenziato dall’Università statale di Mosca nel 2014 dopo aver lanciato il cruento appello con il quale invitava a “uccidere, uccidere, uccidere” gli ucraini in seguito agli scontri di Odessa del 2 maggio durante i quali cellule neonaziste bruciarono vivi una quarantina circa di filorussi.
Con il trascorrere del tempo, il filosofo è stato soprannominato come il “cervello di Putin”, “eminenza grigia del Cremlino” o, ancora, “braccio destro” dello Zar, “forza motrice” della politica estera nazionale e “il Rasputin di Putin” con riferimento a Grigorij Rasputin che influenzò Nicola II di Russia portandolo alla rovina.
Nato da madre medico e padre agente del KGB nel 1962 a Mosca, venne rapidamente introdotto nei circoli militarigrazie alla posizione del padre che, insieme a Eduard Limonov, fondò il Partito nazionale bolscevico.
Politica, libri, figlia Daria Dugina e attentato
Per quanto riguarda il rapporto con Putin, pare che Dugin si trovasse ad Ankara durante il tentato golpe del 2016. In questo contesto, si sarebbe fatto promotore della riappacificazione tra la Russia e la Turchia, realizzando il riavvicinamento con Recep Tayyep Erdogan.
Da un punto di vista ideologico, il filosofo sostiene la lotta al liberalismo e la realizzazione dell’Eurasia ossia un patto russo-islamico che porti alla creazione di un impero guidato da Mosca che inglobi la Turchia, l’Iran e l’Europa orientale. In questo contesto, dunque, si inserirebbe la riannessione da parte della Federazione Russa delle terre ex sovietiche che si estendono dal Baltico al Mar Nero fino a estendersi alla Maciuria, al Tibet, alla Mongolia e all’Oceano Indiano. Fortemente sostenuto, poi, anche il progetto di dare vita a un protettorato sull’Unione Europea.
Il nome di Aleksandr Dugin è balzato all’apice delle cronache internazionali dopo la morte della figlia Daria Dugina, deceduta mentre si trovava alla guida dell’auto del padre. Il veicolo è improvvisamente esploso: le autorità russe stanno indagando ma l’accaduto è stato descritto come un attentato, presumibilmente organizzato da Kiev.