La carenza di farmaci diventa l’ultimo fronte della battaglia al coronavirus, mentre sono sempre più pressanti le richieste di un’ulteriore stretta alle misure di prevenzione. A lanciare l’allarme è stata l’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco: da una parte, a causa dell’epidemia da Covid-19, i medicinali stanno rapidamente finendo; dall’altra, si esortano i ricercatori europei a dare precedenza a grandi studi controllati randomizzati, al fine di avere dati più certi possibili.
Il primo campanello d’allarme è quello forse più immediato: “L’improvviso incremento della domanda per i farmaci utilizzati nelle terapie ospedaliere dei pazienti ricoverati a causa dell’epidemia ha generato delle carenze per le quali, oltre a rilasciare le usuali autorizzazioni all’importazione, Aifa sta definendo in collaborazione con le aziende – mediante il supporto costante di Assogenerici e Farmindustria – soluzioni eccezionali ed emergenziali”. L’Agenzia fa sapere di seguire il problema “raccordandosi costantemente con le Regioni e le Province autonome, cui tutte le strutture territoriali sono invitate a rapportarsi per la valutazione e l’inoltro ad Aifa di segnali, dando priorità ai casi urgenti di irreperibilità per i quali siano già stati espletati tutti i passaggi previsti con gli aggiudicatari delle gare regionali”.
L’altra questione è stata aperta in realtà dal Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP) dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, che ha esortato la comunità scientifica dell’Ue a dare priorità a grandi studi multicentrici per il vaccino.