A lanciare l’allarme è stata l’Ong Alarm Phone: 47 persone che si trovano a bordo di un barcone alla deriva nel Mediterraneo centrale sono in pericolo di vita. L’imbarcazione proviene dalla Libia ed è in balia del mare dalla giornata di ieri, sabato 11 marzo. Intanto, con il ritrovamento di altri tre corpi, il bilancio delle vittime del naufragio di Cutro è salito a 79.
Alarm Phone, ancora un barcone alla deriva al largo della Libia: 47 persone a bordo
“Le persone in difficoltà ci hanno chiamato di nuovo questa mattina. Più di 24 ore dopo il nostro avviso iniziale alle autorità”, ha scritto su Twitter l’Ong nella mattinata di domenica 12 marzo. “Sono esausti e ancora in mare, a combattere il vento e le condizioni meteorologiche avverse. Esortiamo le autorità a coordinare un salvataggio il prima possibile e portare le persone al sicuro in Italia”.
Nella notte tra sabato 11 e domenica 12, Alarm Phone aveva lanciato il primo allarme sull’incubo vissuto dai 47 migranti che si trovano a bordo del barcone. L’Ong aveva spiegato di aver perso i contatti con coloro che stanno viaggiando sul mezzo e ha espresso grande preoccupazione per la loro sorte.
“La cosiddetta guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma non danno alcuna informazione. Le persone devono essere salvate e portate in salvo in Europa ora”, ha scritto Alarm Phone.
La denuncia
A segnalare il barcone è stata la Ong Sea Watch che lo aveva avvistato con il suo aereo Sea-bird. Il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo – l’Imrcc di Roma – aveva, quindi, chiesto a un mercantile di passaggio di sostare in zona per monitorare la situazione dell’imbarcazione.
Poco tempo dopo, nella serata di sabato 11, la Ong aveva affermato: “Il tempo sta per scadere, la barca va alla deriva tra le onde alte. Il mercantile non è attrezzato per i soccorsi ed è stato ordinato dalle autorità italiane di attendere la Guardia costiera libica, ma non vengono. Dopo aver chiamato il centro di soccorso libico, hanno confermato che non avrebbero inviato una nave. Quando raggiungiamo di nuovo il centro nazionale di coordinamento di soccorso italiano con la domanda su chi assumerà il coordinamento e la responsabilità delle persone, l’ufficiale responsabile riattacca”.
Non solo Alaram Phone e il barcone alla deriva. Trovati altri tre corpi, sono 79 le vittime del naufragio di Cutro
Intanto, il bilancio delle vittime del naufragio di Cutro è salito a 79. Nella notte, sono stati rinvenuti altri due corpi tra la spiaggia di Steccato di Cutro, poco distante da Crotone, e le acque di Praialonga. I cadaveri appartengono a un adulto e a un bambino. Il primo è stato trovato sulla spiaggia mentre il secondo nel mare di Praialonga. Le due salme sono state trasferiteal Palamilone di Crotone presso il quale è stata allestita la camera ardente.
Poco prima delle ore 12:00 di domenica 12 marzo, poi, sono stati trovati i resti anche della 79esima vittima. Gli uomini che stanno conducendo le ricerche hanno riferito di aver recuperato in mare il corpo di un bambino. L’età del piccolo è difficile da dedurre in quanto il cadavere è rimasto in acqua per quindici giorni.
Se i morti del naufragio di Cutro sono saluti a 79, sono 33 i minori che hanno perso la vita nella tragedia che si è consumata lo scorso 26 febbraio. Di questi, 24 aveva tra 0 e 12 anni.