Nemmeno il tempo di sedersi e prendere in mano i dossier che già spuntano le prime critiche al neonato governo. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, questa volta non vengono dai rivali della Lega ma da Matteo Orfini, deputato del Pd, che su Facebook ha tuonato: “Non voglio rovinare la festa a nessuno, però ieri il ministero dell’interno (nuova gestione) ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi che da giorni attende in mare dopo aver salvato 13 migranti. Non so chi abbia assunto questa decisione, ma è una scelta sbagliata. Sbagliatissima”. A far scoppiare il caso è stata la notizia che due giorni fa, con l’esecutivo appena insediato, i volontari della nave della Ong tedesca Sea Eye avevano avuto il sentore che la musica sarebbe cambiata. Così, carichi di fiducia, avevano inoltrato una richiesta al Viminale per sapere se il decreto Salvini fosse ancora in vigore. Ma dal ministero arrivava l’inattesa risposta che confermava la validità dell’atto firmato dall’ex ministro dell’Interno e quindi l’impossibilità di entrare nelle acque territoriali per la Alan Kurdi. In tutto questo, mentre l’odissea della nave tedesca continua da una settimana, dalla Commissione europea fanno sapere di non essere stati ancora contattati per coordinare eventuali ricollocamenti dei 13 naufraghi a bordo. Un silenzio imbarazzante da parte di Bruxelles che, come sempre, resta in attesa sperando che la situazione si sbrogli da sola.
Leggi anche
“Il Ddl Sicurezza viola i diritti”: altolà del Consiglio d’Europa
20/12/2024 22:50
Open Arms, Salvini assolto perché il fatto non sussiste
20/12/2024 19:43
Ponte sullo Stretto, ricorso al Tar delle associazioni ambientaliste
20/12/2024 17:01