Partiamo da quanto scritto ieri sul Corriere della Sera dal suo editorialista di punta, Massimo Franco: “In apparenza è solo l’ennesima dimostrazione del trasformismo grillino. Giuseppe Conte va a Bruxelles a cercare una sponda per fare entrare il M5S nel gruppo dei Verdi. E liquida l’adesione del passato a partiti euroscettici come il tedesco di estrema destra AfD e l’inglese Ukip di Nigel Farage, regista della Brexit, come ‘errori di gioventù’ del Movimento.
Attacchi continui da Repubblica e Corriere al presidente del M5S Conte. E il direttore di Libero supera ogni limite
Ma martedì, in Parlamento, il M5S ha votato compatto contro gli aiuti militari all’Ucraina. E ieri sul blog di Beppe Grillo è apparso un attacco frontale al premier ucraino, all’Ue e alla Nato”. Insomma, scrive la firma del CorSera, “i Verdi nordeuropei diffidano dei grillini. E quelli italiani ironizzano sugli ‘errori di gioventù’ evocati dall’ex premier del M5S. Ricorda Angelo Bonelli, il portavoce: ‘Conte ha quasi 60 anni. Il problema è che cambia idea troppo spesso”.
Strano attacco: martedì i Verdi hanno votato contro gli aiuti militari insieme al M5S”. A quanto pare, l’unica preoccupazione dei grandi giornali risulta essere la coerenza o meno di Giuseppe Conte. E c’è un gran da farsi per mostrare tutto quello che non torna. Anche su tematiche non proprio così capitali per il nostro Paese (nel frattempo c’è, tanto per dire, una guerra in corso e il riaffacciarsi di una pandemia), come l’eventuale alleanza in Europa del Movimento cinque stelle con i Verdi.
D’altronde la preoccupazione del Corriere fa scopa con quella di Repubblica. Sempre ieri nella rubrica tenuta da Francesco Merlo, una lettrice ha posto all’editorialista la stessa questione. La risposta dell’editorialista, manco a dirlo, non si è fatta attendere. Conte “ha sempre finto tutto e il contrario di tutto” per Merlo. Che, ovviamente, non si è lasciato scappare l’occasione per insistere ulteriormente: “Dal giugno 2018, quando fu inventato come invenzione giuridica dall’Italia a cinque stelle, ha sempre fatto ‘sinceramente finta’ senza mai sbagliare maschera”.
Ecco perché, secondo Merlo, “adesso finge, in Europa, di essere il capo dei Verdi italiani. Il gioco delle parti è la sua scienza, l’arte di sfuggire da se stesso, di disporre di identità supplementari e di fare per gli altri carte false pur conoscendo le vere”. Ma Merlo non si accontenta e dunque si rivolge direttamente alla lettrice: “cara Masera, ogni tanto mi dicono: ce l’hai con Conte. Ma non è vero: Conte ha il fascino letterario dell’uomo in fuga senza fine da stesso”.
Per carità: nessuno pensi che Merlo ce l’abbia con Conte. No. Le sue, evidentemente, sono parole di affetto. Di un uomo certamente non in fuga, ma confuso sull’attualità certamente. Perché l’editorialista sembra parlare quasi come se alla maggioranza ci fosse Giuseppe Conte e non Giorgia Meloni. Quasi come se fosse più grave l’alleanza coi Verdi che, tanto per dire, il decreto che toglie dignità ai migranti o il nuovo invio indiscriminato di armi all’Ucraina col rischio di cadere senza ritorno in una guerra mondiale.
Al di là delle battute, la vera questione è che pare davvero che per i quotidiani main-stream il Movimento cinque stelle sia ancora al governo mentre i “poteri forti” sono all’opposizione. Forse nessuno ha fatto caso che sono passati mesi, che nel frattempo anche il Pd (è bene ricordarlo a quelli di Repubblica…) ha governato coi pentastellati e che in varie regioni amministrano assieme la cosa pubblica.
E invece forse bisognerebbe far notare, sommessamente, che il rivale politico su cui concentrarsi è Giorgia Meloni, è la destra che governa questo Paese con provvedimenti che rischiano di minare in alcuni casi la tenuta della nostra democrazia. Ma pare che tanto per Repubblica quanto per il Corriere questo non sia né un problema né un pericolo. Il problema, invece, c’è. Ed è più ampio di quello che possa pensare.
Nel momento in cui anche i giornali che non sono nell’orbita di questo governo, attaccano senza remore l’unica vera forza di opposizione su questioni peraltro non così dirimenti, chi ovviamente rientra in quella sfera d’influenza si sente legittimato a bastonare ancora di più. Un esempio? Alessandro Sallusti: “Se non fossimo in prima serata, direi che Conte ha la faccia come il c***. Lui parla di incoerenza, ma ha attraversato le alleanze politiche più disparate pur di governare. Diceva no Tav, no Tap; poi ci sono state. Ha aumentato le spese Sembra più di essere da Crozza che a diMartedì”, così il giornalista nello studio di Giovanni Floris su La7.
Parole che evidentemente si commentano da sole per quanto sono basse. Eppure la responsabilità è anche di chi legittima tutto questo. Accusando di incoerenza un politico in un mondo di politici che hanno fatto dell’incoerenza la propria bandiera. Ma nessuno osa dirlo di Renzi, Meloni, Salvini, Letta. Eppure, tanto per dire, la Meloni in Ue è stata regina dell’incoerenza (un esempio su tutti: FdI ha attaccato l’Unione sulla farina dagli insetti, ma Raffaele Fitto votò il provvedimento).
Mentre in Italia tutti gli altri hanno governato coi 5S salvo poi bastonarli il minuto dopo. Così il Pd, così la Lega, così Forza Italia. Vero Franco e Merlo? Attenzione, perché qualcuno nelle prossime lettere potrebbe accusarvi di incoerenza. E a quel punto sarà curiosoo capire chi è in fuga da se stesso.