Agguato di camorra a Napoli. All’interno di un’abitazione del Rione Fiat a Ponticelli, si è consumato un duplice omicidio. L’obiettivo dei killer era un affiliato al clan De Micco-De Martino.
Agguato di camorra a Napoli, duplice omicidio nel rione Fiat di Ponticelli
Guerra di clan a Napoli. Nella mattinata di mercoledì 20 luglio, due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco mentre si trovavano in un appartamento in via Eugenio Montale, nel Rione Fiat, a Ponticelli. Le vittime dell’agguato di camorra a Napoli sono state identificate come Carlo Esposito, 29 anni, e Antimo Imperatore, 56 anni.
I killer si sono presentati all’ingresso di un’abitazione posta al piano terra e hanno suonato il campanello. Quando la porta è stata aperta, hanno subito aperto il fuoco. Una delle vittime, infatti, è stata rinvenuta sull’uscio dell’appartamento. Sulla base delle informazioni sinora diffuse, l’obiettivo dell’esecuzione era il 29enne Carlo Esposito, affiliato al clan De Micco-De Martino.
Le forze dell’ordine che si sono recate sul posto stanno indagando sul duplice omicidio che si è consumato nella periferia est del capoluogo campano ma, sulla base delle ricostruzioni preliminari sinora effettuate, tutto sembra indicare che si tratti di una guerra tra clan. Da anni, infatti, a Ponticelli è in corso una lotta tra il clan De Luca Bossa e il clan guidato dalle famiglie De Micco e De Martino. Nel corso del tempo, la rivalità tra i due clan ha affrontato periodi estremamente critici e altri vissuti all’insegna di tregue momentanee.
L’obiettivo era un affiliato al clan De Micco
Rispetto all’agguato di camorra a Napoli, è stato confermato il coinvolgimento di Carlo Esposito con il clan De Micco-De Martino. Il 29enne, inoltre, era già noto alle forze dell’ordine.
Nel 2018, Esposito era stato arrestato quando le autorità erano entrate in possesso di alcune intercettazioni. Nelle intercettazioni, la vittima stava organizzando con altri complici un’incursione contro un esponente del clan avversario. L’azione era stata promossa per rispondere e vendicare il ferimento di XX, alias di Francesco De Martino, uno dei capi dell’omonima cosca.
La seconda vittima dell’agguato di camorra a Napoli, Antimo Imperatore, il 56enne, alla luce delle ricostruzioni preliminari, sarebbe stata assassinata per errore, solo perché si trovava all’interno dell’abitazione di Esposito al momento dell’esecuzione. Imperatore stava effettuando dei lavori in muratura nell’appartamento e non sembrerebbe essere coinvolto con gli ambienti della malavita locale. Nel caso in cui le forze dell’ordine dovessero confermare la ricostruzione, il nome Antimo Imperatore andrebbe ad ampliare la già lunga lista di innocenti trucidati dalla camorra.