La colpa non è degli aggressori, ma degli aggrediti. Almeno per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, quando si parla della rissa scoppiata in Parlamento, con alcuni deputati della maggioranza che si sono scagliati contro il pentastellato Leonardo Donno quando ha tentato di consegnare una bandiera tricolore al ministro Roberto Calderoli.
Nella conferenza stampa al termine del G7, Meloni ha risposto a una domanda sul tema: “Trovo molto grave che ci siano esponenti della maggioranza che cadono nelle provocazioni, che prevedo aumenteranno”, delle opposizioni. “Credo – ha continuato Meloni – che i cittadini italiani debbano interrogarsi su quale sia l’amore di esponenti politici che provocano, cercando di occupare i banchi del governo mentre l’Italia guida il G7”.
Per Meloni l’aggressione in Parlamento è colpa dell’opposizione
Insomma, per la presidente del Consiglio gli esponenti della maggioranza hanno sbagliato, sì, ma soltanto perché sono caduti in quelle che definisce “provocazioni” dell’opposizione. Come a dire che chi è stato aggredito è il vero colpevole, quindi. Tanto da attaccare esplicitamente chi ha messo in campo contestazioni pacifiche e legittime durante la discussione dell’Autonomia, da cui si è poi scatenata la rissa.
Tanto che la presidente del Consiglio ha aggiunto che “se si parte dal rispetto della nazionale c’è anche il rispetto delle istituzioni”, sempre in riferimento alle opposizioni. “Per tutti quelli bravi a darci lezioni sul rispetto delle istituzioni – ha proseguito Meloni – forse se si parte dal rispetto della propria nazione si arriva anche a un rispetto delle istituzioni”. Comunque, ha detto poi Meloni, “non si è riuscito a rovinare il vertice” con quanto successo in Parlamento.
Meloni ha anche parlato dell’aborto (definendo quella degli scorsi giorni una “polemica artefatta”), spiegando di aver già detto che non intende “modificare la legge 194 ma applicarla in tutte le sue parti, è una legge molto equilibrata e fatta bene”. Inoltre, sempre in riferimento alle conclusioni del G7 e alle polemiche degli scorsi giorni, la presidente del Consiglio ha commentato: “Il governo italiano non ha fatto nessun passo indietro sull’aborto, sui diritti delle persone Lgbt, quindi le aspettative di alcuni sono state deluse, perché il racconto che era stato fatto non corrispondeva alla verità”.