La crisi di Stellantis colpisce al cuore e affonda anche l’indotto. Trasnova ha comunicato il licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis ritenuti esuberi per le esigenze produttive dell’azienda a causa della “volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere” dal 31 dicembre.
Dei 97 esuberi, 54 sono impegnati nel solo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove da giorni i lavoratori stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica, provocando, di fatto, il fermo delle produzioni.
I sindacati temono 400 esuberi considerando le ditte a cui Trasnova subappalta
La Trasnova è un’azienda che ha sede in provincia di Frosinone, a cui Stellantis ha affidato negli ultimi anni l’appalto dell’attività di logistica degli stabilimenti di Pomigliano (Napoli), Cassino (Frosinone), Melfi (Potenza) e Rivalta (Torino) per spostare le auto prodotte sui piazzali dove vengono caricate sulle bisarche.
A questi si aggiungono altri 300 dipendenti circa di subappalti di Trasnova. Sono in totale 249, secondo l’Ugl metalmeccanici di Potenza, i lavoratori dell’indotto di Stellantis che rimarranno senza lavoro nell’ambito di tre procedure avviate dall’azienda.
Nel dettaglio le procedure riguardano: Trasnova; Logitech con 101 licenziamenti di cui 46 a Melfi, 5 a Cassino e 50 a Pomigliano; Teknoservice con 51 licenziamenti di cui 36 a Melfi e 15 a Cassino. Logitech e Teknoservice sono due aziende che operano in subappalto.
Dal M5S al Pd, gara di solidarietà ai lavoratori in crisi
“Il M5S resta al fianco dei lavoratori, sempre. Ieri (giovedì, ndr) ancora ai cancelli di Stellantis fino a notte con la nostra Carmela Auriemma, a tutela dei quasi 400 posti di lavoro della ditta dell’indotto Trasnova”, scrive su Instagram il presidente del M5S, Giuseppe Conte.
“Dopo la presenza nei giorni scorsi agli stabilimenti di Pomigliano con gli operai e il pressing del M5S in Parlamento sul Governo, il ministro ha dovuto anticipare il tavolo per la vertenza e Stellantis si è accorta di dover aprire al dialogo sul futuro di questi lavoratori. Vogliamo ora dei fatti, delle decisioni, vogliamo scongiurare il dramma di questi licenziamenti. Non bisogna perdere nemmeno un posto di lavoro”, conclude Conte.
“I licenziamenti arrivati stamattina sono inaccettabili e noi chiediamo che sia bloccata immediatamente questa procedura. Questi lavoratori sono quelli che tengono in piedi il nostro Paese: non si possono lasciare 400 famiglie per strada, peraltro appena prima di Natale”, dice la segretaria Pd, Elly Schlein, incontrando i lavoratori di Trasnova a Pomigliano d’Arco.
La leader dei dem si unisce alla richiesta dei sindacati, ovvero che Giorgia Meloni convochi personalmente un tavolo sull’automotive. La stessa Meloni, che si bea ogni volta che l’Istat diffonde i dati sull’occupazione che cresce sì ma grazie al lavoro povero e precario, ora tace. “In questi mesi – ha proseguito Schlein – abbiamo chiesto che il tavolo sull’automotive su Stellantis si tenesse a palazzo Chigi, perché il tavolo al Mimit non ha dimostrato alcuna utilità e lo chiediamo ancora. Perché la questione incrocia anche altri settori, tutte le altre linee di manifattura, dai semiconduttori all’acciaio”.
E ancora: “Abbiamo presentato una mozione unitaria con le altre opposizioni con proposte concrete – ha proseguito la leader del Pd – ci aspettiamo una risposta dal governo anche sulle politiche industriali che sono mancate fino a qui, abbiamo chiesto e chiederemo con un emendamento unitario di togliere il taglio di 4,6 miliardi al fondo dell’auto e di ristabilire quei fondi”. Schlein rinnova poi l’invito a John Elkann per dare in Parlamento le risposte che servono sul piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione. Oltre a riconfermare la commessa a Trasnova.