Vivere nella Reggia di Caserta a 3 euro al mese. Sembrerebbe una provocazione e invece è quanto ha scoperto l’inchiesta della Procura della Corte dei conti, coordinata dal sostituto procuratore Ferruccio Capalbo. Una Affittopoli regale, insomma, con tanto di parcheggio interno e acqua pagata da Pantalone. Il quadro che ne scaturisce è quello di un canone mensile, che varia da 3,51 euro a un massimo di 145,08 euro, per quindici alloggi occupati da alcuni dipendenti della Soprintendenza o dai loro familiari. La magistratura contabile ha parlato di “prezzi irrisori” offerti in un “contesto di indubbio prestigio storico-artisti”.
Gli accusati alla Reggia di Caserta
Adesso, quindi, l’ex soprintendente di Caserta e i tre direttori dell’agenzia del Demanio dovranno rispondere del danno economico procurato al ministero dei Beni culturali. Entro trenta giorni sono chiamate a fornire le proprie deduzioni. Le persone che usufruivano degli alloggi avevano a disposizione pure i parcheggi all’interno del complesso monumentale e potevano usare liberamente le aree del Parco. A completare il quadro c’erano anche i consumi idrici messi nel bilancio della Soprintendenza, che come rileva la Guardia di Finanza “non ha mai richiesto ai privati occupanti gli alloggi alcuna somma a ristoro delle spese sostenute”.