Addio Quota 100. Terminerà a fine anno. Il premier Mario Draghi cancella la riforma bandiera di Matteo Salvini. Sarà sostituita da misure mirate per le categorie con mansioni logoranti. “In tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti” si legge in un passaggio della bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo che approderà domani sul tavolo del Consiglio dei ministri (leggi l’articolo).
Di fatto nel Pnrr l’Esecutivo annuncia di non prorogare Quota 100 (qui le modalità di adesione) come forma di pensionamento anticipato introdotto nel 2019 sperimentalmente per 3 anni che consente tuttora l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per chi vanta almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni. Possibilità a cui hanno aderito, tra il 2019 e 2020, circa 267mila lavoratori.
“Quota 100 non è più sufficiente. Occorre andare oltre – ha detto il sottosegretario al Mef della Lega, Claudio Durigon – puntare a quota 41 e a strumenti che diano ancor più flessibilità in uscita. La pandemia ha cambiato tutti i parametri ed è ora di fornire alle aziende uno strumento valido per salvaguardare il mercato del lavoro, sia in entrata che in uscita. Se non vogliamo che i dati sui disoccupati, già molto preoccupanti, diventino drammatici con lo sblocco dei licenziamenti, è necessario intervenire con una maggiore flessibilità in uscita, specialmente nel privato. Più spazio ai giovani e più strumenti alle aziende per rimodulare i propri organici in modo equo”.
Nel settembre scorso (leggi l’articolo) anche l’ex premier Giuseppe Conte aveva annunciato che la riforma della Quota 100, fortemente voluta dalla Lega, era stato un progetto di riforma triennale “per supplire a un disagio sociale che si era creato” e che non era all’ordine del giorno il suo rinnovo.
“È necessario che il Governo riapra quanto prima il cantiere pensioni – ha detto ieri il componente M5S della commissione Lavoro alla Camera, Davide Tripiedi – per giungere entro fine anno a una riforma organica. Il 31 dicembre scade Quota 100 e non vorremmo ritrovarci di fronte a un ritorno secco alla legge Fornero. Garantire una maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori e istituire una pensione di garanzia per i giovani sono obiettivi imprescindibili”.
“Per fare ciò vanno riattivate le due commissioni tecniche costituite con il Conte II – aveva aggiunto l’esponente pentastellato -: quella per la separazione fra previdenza e assistenza e quella per la classificazione dei lavori gravosi. Allo stesso tempo vanno inseriti i lavoratori edili e affini nella categoria dei lavori usuranti, di cui non fanno ancora parte, come si prefigge la mia proposta di legge in discussione in XI commissione alla Camera. Interventi tampone non sono la soluzione. Al pari di quella degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, anche la riforma delle pensioni è un’assoluta priorità”.