Da una parte si pensa all’Expo 2030, un mega-evento che Roma spera di poter ospitare nonostante l’agguerritissima concorrenza di Riyad. Dall’altra si getta la spugna sulla Formula E, una vetrina internazionale che ogni anno – da cinque edizioni – porta l’Eur sugli schermi di tutto il mondo.
L’addio è ormai vicinissimo, tanto all’evento quanto all’indotto da 70 milioni di euro, e viene confermato dal calendario della Fia, la Federazione internazionale dell’automobile. Il contratto scade nel 2026, ma già dall’anno prossimo il gran premio di Roma potrebbe essere cancellato.
Addio alla Formula E a Roma: il circuito dell’Eur non è nel calendario
Dopo cinque edizioni, quindi, le due gare all’Eur potrebbero essere eliminate. Non c’è ancora l’ufficialità, ma leggendo il calendario sembra molto probabile. Pur venendo confermate le tappe italiane (il 13 e 14 luglio) non è riportata la città in cui si svolgerà il gran premio. Al contrario di ciò che avviene per tutte le altre tappe del mondiale. La casella è vuota: non figura il nome di Roma.
Il motivo è tecnico: gli organizzatori spiegano che la sede in Italia probabilmente cambierà perché le nuove vetture GEN3, più veloci e più potenti di quelle del passato, non rendono idoneo il circuito cittadino dell’Eur, troppo stretto e con curve a gomito. Una problematica emersa durante le gare che si sono svolte quest’anno e che ha portato gli esperti della Fia a pensare di rivedere la tappa romana.
Si pensa, quindi, a un’altra sede in Italia, anche se non c’è l’ufficialità. Resta ancora in piede l’ipotesi di adeguare il circuito dell’Eur, anche se appare molto difficile. E, come più volte denunciato negli ultimi mesi soprattutto dal Movimento 5 Stelle, non sembra esserci un reale interesse da parte del sindaco, Roberto Gualtieri, per salvaguardare la Formula E. In ogni caso, tra le ipotesi al vaglio, c’è anche quella dell’autodromo di Vallelunga, a 30 chilometri da Roma.