Sono 169mila le famiglie beneficiarie di Reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza che hanno ricevuto oggi dall’Inps il messaggio di sospensione del sussidio da agosto in quanto “occupabili” o componenti di nuclei nei quali non ci sono disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa. L’ultima rata che hanno percepito è quella del 27 luglio.
Oltre 169mila “occupabili” hanno già ricevuto un sms dall’Inps. Il messaggio annuncia la sospensione del Reddito di cittadinanza
Secondo quanto si apprende, il messaggio annuncia la sospensione del Reddito di cittadinanza in attesa della presa in carico dei servizi sociali. Sarebbero 88mila le persone che potrebbero essere prese in carico. Tra agosto e settembre circa 80mila nuove famiglie dovrebbero avere il beneficio sospeso poiché scadono i sette mesi di durata.
Molte le richieste di informazioni: la legge prevede infatti che i nuclei al quale verrà sospeso il Reddito di cittadinanza, dovranno essere presi in carico dai servizi sociali del Comune. Numerose le persone che si sono recate, a quanto si apprende, anche presso le sedi delle municipalità, a partire da quella di Scampia.
Chi non riceverà più il sussidio dovrà essere preso in carico dai Servizi sociali dei Comuni
A giugno, secondo i dati resi noti dall’Inps, le famiglie che hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza o la Pensione di cittadinanza sono poco più di un milione (1.010.536) per una spesa di 571,6 milioni. Le persone coinvolte in questo milione di famiglie sono 2.115.944. A maggio i beneficiari erano 1.045.662 per 590,8 milioni di spesa (dato rivisto al rialzo rispetto al dato diffuso un mese fa che indicava un milione di beneficiari). L’importo medio a famiglia a giugno è stato di 565,69 euro.
Con una nota diffusa in serata, Inps spiega che “nella sintetica comunicazione, è stato anche ricordato che, nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali, la sospensione sarà revocata”. “Si precisa – aggiunge l’Istituto di previdenza – che questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo”.
La presa in carico, dunque, “non potrà quindi riguardare tutti i soggetti che sono già stati o potranno essere indirizzati proficuamente ai servizi per l’impiego per intraprendere percorsi lavorativi e per i quali” il decreto legge che ha modificato il Reddito di cittadinanza “ha previsto l’accesso alla nuova misura del Supporto formazione e lavoro a partire da settembre”.