Si chiamerà Mia, acronimo di Misura di inclusione attiva, lo strumento che andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza dopo la riforma introdotta dal Governo Meloni.
La brutta copia del Reddito di cittadinanza si chiamerà “Mia”. La Meloni voleva abolirlo, ma lo ha solo peggiorato
“Il Mia – ha detto ad Agorà il parlamentare della Lega e Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni – nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia”.
“Si era detto che si sarebbe cambiato il Reddito di cittadinanza”, afferma ancora Freni. “Si era detto – ha proseguito – che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di cittadinanza”.
Il sostegno agli occupabili passerà dai 500 euro attuali a 375 euro
Il nuovo Reddito di cittadinanza, secondo le anticipazioni riportate dal Corriere, dovrebbe variare a seconda della situazione familiare sia per importo che per durata. Le famiglie senza persone occupabili dovrebbero prendere un importo più alto ed averlo più a lungo mentre le famiglie con persone occupabili dovrebbero avere al massimo 375 euro al mese (contro i 500 attuali) ed al massimo per un anno contro i 18 mesi delle famiglie povere senza occupabili.
La soglia Isee dovrebbe scendere a 7.200 euro
La Mia partirà da agosto. Prevista una stretta anche per quanto riguarda la soglia Isee per ottenere il sussidio che dovrebbe passare dai 9.360 euro attuali a 7.200 euro. La Reddito di cittadinanza potrà essere chiesto fino al 31 agosto 2023 e sarà erogato al massimo fino a fine anno.
La bozza del provvedimento che introduce la Mia contiene 12 articoli e separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie. I minori saranno esclusi dalla scala di equivalenza e avranno diritto, se usufruiscono dell’assegno unico e universale, a 50 euro al mese nel Mia in quota fissa.